Caccia: sulla questione Capanni da caccia si è espresso criticamente Marco Bassolini, responsabile nazionale per la caccia della Lega Nord, “Ennessimo attacco alla Caccia. Unico obiettivo di questo governo: Attaccare le fondamenta dei nostri capanni per distruggere la nostra Passione!!!”.
Ennesimo attacco alla ruralità ed al legittimo svolgimento di un’attività culturale storica quanto identitaria e tradizionale come la Caccia alla migratoria da appostamento da parte di chi per idealismo animal-moralista con ignoranza si permette di giudicare e cerca di intralciare ad ogni occasione legiferando restrizioni senza pensare ne conoscere i danni che sta facendo alla società ed all’ambiente. Quando la realizzazione temporanea di un capanno di caccia per alcuni senatori di PD-SEL-FI-M5S viene vista come fosse il problema principe del deturpamento ambientale viene normale consigliare a questi senatori di tornare sulla terra, aprire gli occhi e magari invitarli a fare un pic-nic nella terra dei fuochi. Non riconoscere che dove c’è presenza di appostamenti fissi è accertata una migliore qualità degli habitat e non ammettere che tutto questo è grazie al lavoro gratuito dei cacciatori che per la propria passione e per l’interesse venatorio di cui si nutrono si configurano a pieno titolo come strumento per la conservazione ambientale è solo ignorare la realtà. I cacciatori da appostamento fisso sono direttamente coinvolti nella gestione degli ambienti, con un risultato di beneficio per la comunità pertanto ne consegue che qualsiasi intervento che penalizzi l’attività di caccia radicata nel territorio, si tradurrebbe in un abbandono delle attività di manutenzione e conservazione, perdendosi così il beneficio.
Detto questo e considerato che annualmente per un’autorizzazione temporanea che legittimi la costruzione di un appostamento fisso di caccia viene pagata una tassa di concessione regionale, che i materiali da impiegare per la costruzione dei capanni fissi e le dimensioni sono già ad oggi ben regolamentati nelle leggi regionali, dai regolamenti provinciali e locali che entrano di fatto nel merito ed in considerazione della morfologia dei territori e all’utilizzo, inopportuno e fortemente penalizzante sarebbe inserire una restrizione entrando in meriti prettamente urbanistici senza considerare lo stato di fatto dei luoghi e soprattutto il ruolo che svolgono i cacciatori per la tutela dell’ambiente.
Chiaro che nessuno pretende di costruire strutture impattanti e in contrasto con il contesto paesaggistico dei luoghi, ma altrettanto vero che non si possa accettare una norma nazionale generica che non tenendo conto del reale impatto ambientale dovuto alla diversa morfologia dei luoghi metta a repentaglio migliaia di appostamenti che da decenni anche se di dimensioni superiori ai 6 metri quadrati e coscientemente costruiti con materiali ecocompatibili e ben mimetizzati ed integrati nell’ambiente rischierebbero ingiustificate sanzioni amministrative e penali e di conseguenza la demolizione.
Purtroppo ancora una volta nel fascicolo dei sub-emendamenti del collegato ambientale, dove il relatore del PD senatore Vaccari propone modifiche restrittive alla legge 157/92 per quanto riguarda la realizzazione di appostamenti di caccia, la Lega Nord con il senatore Paolo Arrigoni, è l’unico partito che ha presentato emendamenti in difesa dell’attività venatoria, ma questo a parte la delusione di vederci ancora una volta soli non ci fermerà sicuramente nel far sentire le nostre ragioni sia in commissione che in aula.
La nostra richiesta semplice quanto condivisibile si limita semplicemente a chiedere di lasciare agli amministratori locali la responsabilità di valutare le condizioni di impatto ambientale dell’appostamento esaminando lo stato di fatto dei luoghi e soprattutto l’utilità della struttura “Capanno” prendendo atto anche del ruolo sociale e gratuito che svolgono i cacciatori durante tutto l’anno in termini di tutela ambientale.
Bassolini Marco
Responsabile nazionale Caccia Lega Nord Lega Lombarda
( 4 marzo 2015 )