Caccia: Puglia, le modifiche alla legge venatoria regionale non piacciono agli ambientalisti che chiedono l’intervento del Governatore.
Il disegno consiliare vuol confermare infatti, in tutta la Regione, il via libera alla caccia degli uccelli migratori (modifica all’art. 25 comma 4), indicando a motivazione l’inesistente, oggigiorno, caccia e senza alcuna pianificazione e gestione sostenibile delle specie, in chiara violazione della legge nazionale e di recenti sentenze della Corte Costituzionale. Inoltre, proprio quando la Lipu-Birdlife richiede l’abolizione completa dei richiami vivi – vergognosa e crudele usanza – sull’intero territorio italiano, la proposta pugliese ne vorrebbe l’incremento (modifica all’art. 36 comma 7bis) prevedendo in aggiunta che il controllo faunistico sia affidato a squadre di cacciatori (modifica all’art. 34 comma 10), una condizione incompatibile con esigenze di rigore che nulla dovrebbero spartire con la caccia.
E ancora, si suggerisce l’aumento dei permessi di caccia giornalieri negli ATC-Ambito territoriale di caccia (modifica all’art.14 comma 5) e recinzioni alte due metri, contro il già costosissimo metro e venti senza soluzione di continuità indicato dalla normativa nazionale (modifica all’art. 38 comma 2), per poter istituire i fondi chiusi alla caccia. Per potersi difendere da quel mostro giuridico che è l’articolo 842 del Codice Civile grazie a cui chiunque entri in una proprietà privata è un intruso, salvo il cacciatore – solo o in gruppo – che armato fino ai denti anche di carabine dalla gittata potentissima, può inseguire la preda e sparare fino a 150 metri dalle abitazioni.
Inutile dire che la caccia secondo Passuglia viene autorizzata in anticipo dal 1 settembre, riducendo però dal 40% al 10% (modifica dell’art. 54 comma 1) le risorse trasferite dalla Regione alle Province per proteggere la fauna selvatica. Sono almeno tre anni, in ogni caso, che il Consigliere si industria per liberalizzare e favorire il più possibile il contestato hobby venatorio.
9 novembre 2013
Fonte: Repubblica