Armieri e Cacciatori pugliesi, quali categorie dissociate dalle relative associazioni, hanno inviato una lettera di protesta a firma congiunta alla Regione Puglia.
Con la lettera gli armieri e i cacciatori denunciano alcune inadempienze e disattenzioni nei confronti delle rispettive categorie ed esprimono il loro dissenso sulla politica venatoria adottata dall’Assessore Stefàno.
Di seguito il testo integrale della lettera degli Armieri e dei Cacciatori pugliesi Agli amministratori regionali.
“Al termine dell’Attivita’ Venatoria (15/1/2012) alla selvaggina migratoria, escluse alcune specie di irrilevante importanza che termina il 29/1/2012, GLI ARMIERI E I CACCIATORI PUGLIESI, scevri dall’appartenza ad Associazioni Venatorie, INDIGNATI, esprimono il piu’ grande dissenso e sdegno verso il Governo VENDOLA ed in particolare verso l’operato dell’Assessore alle Risorse Agricole e Caccia dott. Dario Stefano per le gravi inadempienze, disattenzioni, disinteresse ed ostinazioni dimostrati, fino ad oggi, sui problemi generali che attanagliano la categoria degli Armieri e dei Cacciatori, (comunque facenti parte integrante del contesto sociale della Regione Puglia),ed in particolare per le seguenti problematiche:
1)- OSTINAZIONE dell’Assessore Stefano nell’approvare il Calendario Venatorio 2011/2012, con la chiusura ai Turdidi il 15 gennaio 2012, disattendendo completamente quelle che erano le proposte delle Ass.ni Venatorie ed anche quelle espresse dalle Province Pugliesi. E’ risultato il peggiore Calendario rispetto a quello di altre Regioni d’Italia. Punitivo per la categoria’. In Basilicata, Regione nostra confinante, la caccia ai turdidi termina il 22/1/2012.
2)- DISATTENZIONE E DISINTERESSE per il mancato riscontro, appena approvato il calendario venatorio, alla nota, gia’ del 5 agosto 2011, a firma di tutte le associazioni venatorie, indirizzata ai Presidenti Vendola e Introna all’ Assessore Stefano e colleghi di Giunta ai Presidenti delle commissioni consiliari ed a tutti i Consiglieri Regionali, anche di minoranza.
3)- DISINTERESSE all’ulteriore nota del 10 ottobre 2011 firmata sempre da tutte le Ass.ni Venatorie indirizzata sempre all’Assessore Stefano ed al Dirigente dell’ufficio caccia con la quale si chiedeva un incontro urgente con l’Assessore per addivenire ad una soluzione condivisa sulle tematiche del momento (Calendario Venatorio – Piano Faunistico Regionale).
4)- DISINTERESSE E INADEMPIENZA sulla questione in atto del Piano Faunistico Regionale da rivedere per l’applicazione della VAS a seguito di sentenza del Consiglio di Stato del lontano maggio 2011.sentenza che ha dato dieci mesi di tempo alla Regione per sottoporlo alla Valutazione Strategica Ambientale. Sono ormai trascorsi circa sette mesi e tutto e’ fermo. Forse l’Assessore non sa che tale inadempienza inciderà negativamente sugli sviluppi della prossima stagione venatoria.
5)- DISINTERESSE E INADEMPIENZA dell’Assessore Stefano per la mancata costituzione della commissione d’esame, in Provincia di Bari, per l’abilitazione all’esercizio venatorio ferma da oltre due anni per interferenza politica dello stesso Assessore sulla precedente e precisamente per l’ostinata volonta’ di sostituire il Presidente con un altro due anni prima della scadenza naturale. Cio’ in contrasto con la normativa regionale in materia iniziando un contenzioso con la Magistratura Amministrativa che si e’ chiuso negativamente per la Regione con una spesa di oltre 30.000,00 euro sottratte, chiaramente, a tutti i cittadini pugliesi che pagano le tasse e di cui se ne poteva veramente fare a meno e utilizzarli per cose molto piu’necessarie.
6)- LEGGEREZZA nell’approvare in deroga, con delibera di Giunta n.2315 del 18/10/2011, il prelievo venatorio allo storno, senza il parere tecnico delle Associazioni Venatorie nel Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Regionale, volutamente assenti nella seduta dell’11/10/2012 in quanto già in dissenso con l’operato dell’Assessore . leggerezza perche’ tale provvedimento approvato, in contrasto con la normativa Europea, ha portato l’Italia sotto infrazione e quindi la nostra Regione pagherà per tale illegittimità (non si sa’ quanto) in termini finanziari, sottraendo ancora soldi ai cittadini pugliesi (d’altronde paga pantalone!!!!).
7)- DULCIS IN FUNDO i soldi dei cacciatori, versati per tasse regionali annuali per circa 6.000.000,00 di euro,che sarebbero dovuti essere girati alle province per la propria gestione faunistica venatoria (LR 27/98), sono stati invece distratti per rimpinguare le casse della Sanita’ Pugliese. E’ stato l’ennesimo scippo al mondo venatorio del Governo Vendola.
Per quanto sopra, le categorie firmatarie del presente documento ed in particolare quella degli armieri, intenzionate a proseguire la protesta con altri tipi di manifestazioni, stigmattizzano il danno economico arrecato agli addetti ai lavori e a tutto l’indotto che ruota intorno al settore, per le restrizioni, sempre più crescenti, perpetrate ai danni dell’attivita’ venatoria che non e’ fatta solo di “caccia” chiedono LE DIMISSIONI dell’Assessore Stefano e auspicano che il governo regionale possa, per il futuro, rivedere talune posizioni e addivenire a soluzioni che possano conciliare tutti gli interessi delle parti.”
Bari gennaio 2012
GLI ARMIERI DI PUGLIA, I CACCIATORI PUGLIESI