Caccia: Pre-apertura della Stagione Venatoria il 1° settembre, Veneziano di Arci Caccia “Il meraviglioso rito si ripropone: si torna a caccia!”.
In Emilia Romagna la delega alla preapertura è stata affidata alle province. In Molise la Giunta ha predisposto l’atto della pre-apertura (1, 7 e 8 settembre) ma ancora non è stato adottato. In Campania il tar ha sospeso la pre-apertura. Marche e Toscana hanno previsto inoltre, a rigorose condizioni, il prelievo in deroga dello storno.
La maggioranza dei cacciatori, di contro, aspetterà la terza domenica di settembre (in Sardegna il 22 settembre e in Piemonte il 29 settembre) allorché è prevista l’apertura generale della caccia anche in forma vagante e con l’utilizzo del cane. Per poter esercitare la caccia occorre che ogni singolo cacciatore abbia la licenza di porto di fucile in piena validità, abbia pagato le concessioni nazionali e regionali, abbia versato la quota di iscrizione all’Ambito di caccia dove intende esercitare l’attività venatoria e sia dotato di una polizza assicurativa che dia adeguate coperture sia per la responsabilità civile contro terzi che per gli infortuni personali. L’Arci Caccia offre ai suoi soci sicurezza e tranquillità grazie alla convenzione con le Assicurazioni “Generali Italia s.p.a.”.
“In merito all’Apertura della stagione venatoria – dichiara Osvaldo Veneziano, presidente nazionale dell’Arci Caccia – non c’è che da prendere atto positivamente che il “meraviglioso rito” della caccia torna a realizzarsi nelle forme e nei tempi indicati dalla legge italiana, una delle più corrispondenti d’Europa alle indicazioni del mondo scientifico nonché rispettosa delle esigenze di tutela di colture agricole, risorse del nostro paesaggio rurale. Ringraziamo gli agricoltori che ci ospiteranno sui loro terreni e i cittadini italiani che sono sempre più consapevoli che il rito della “caccia” è anche un utile strumento di gestione di quella fauna selvatica che per alcune specie in sovrannumero arriva a produrre significativi danni all’economia già provata dalla crisi economica.
Purtroppo è anche l’Apertura della stagione venatoria per quella parte di Associazioni ambiental-animaliste “poco europee” ed in crisi di identità e di ruolo di sproloquiare parole anticaccia con la speranza di sopravvivere a se stesse. Di nuovo, come nei secoli, tornano al catastrofismo militante. Marginali e talvolta insensibili alle vere esigenze di tutela dell’ambiente, alla lotta alla cementificazione selvaggia, alla speculazione edilizia e talvolta anche silenti nella lotta all’inquinamento, si cimentano “per l’apertura” in polemiche confortate da numeri molto più utili alle “lotterie” che al buon governo del patrimonio faunistico italiano.
Speriamo che la cultura ambientalista, in un prossimo futuro, trovi migliori interpreti di quanti animalisti sono a caccia, da anni, di risorse pubbliche per sterili referendum ed altre “pagliacciate” abolizioniste”.
Roma, 30 agosto 2013
Arci Caccia