Caccia: Poto?nik risponde a Zanoni, accuse infondate circa le presunte pressioni venatorie su territorio italiano alle specie considerate in difficoltà conservative.
A settembre l’europarlamentare Andrea Zanoni (ALDE) ha sottoposto alla Commissione UE Ambiente un’ulteriore interrogazione con richiesta di risposta scritta avente ad oggetto le “gravi minacce alla conservazione degli uccelli selvatici in Italia a causa dell’attività di caccia esercitata in palese violazione della Direttiva Uccelli 2009/147/CE”.
A seguito di altre due interrogazioni del settembre e ottobre 2012, l’on. Zanoni afferma che nel nostro Paese non sono ancora stati attuati piani di gestione concernenti 19 specie di uccelli (che elenca nell’ultima interrogazione) che si trovano in sfavorevole stato di conservazione ma che sono soggette al prelievo venatorio e che in ben 16 regioni italiane la stagione si è aperta anticipatamente, già al primo di settembre, anziché il 15, consentendo la caccia di specie di uccelli in riproduzione con i piccoli nei nidi (es. Colombaccio) o in grave declino (Tortora e Quaglia).
E la risposta è arrivata. Il 15 ottobre 2013 il Commissario UE all’Ambiente, Janez Potocnik, ha scritto a nome della Commissione stessa, che, dopo aver esaminato i fatti, stando alle informazioni disponibili e ai dati sui concetti fondamentali, non risulta esserci sovrapposizione tra i periodi di caccia e quelli di riproduzione e di migrazione pre-nuziale. Inoltre la Commissione non ha ricevuto alcun elemento che confermi l’incompatibilità con la Direttiva dei carnieri stagionali e giornalieri stabiliti dalle Regioni italiane per le diverse specie cacciabili. Detto, fatto.
1 novembre 2013
ANUU Migratoristi