A Portofino è emergenza cinghiali e per porre fine al problema degli ungulati che sconfinano nelle zone urbane causando danni, incidenti terrorizzando abitanti e turisti intervengono i Guardiaparco con operazioni di cattura ed abbattimento.
Il Sindaco di Portofino, Giorgio D’Alia, nella giornata di ieri ha convocato una riunione nel corso della quale sono state decise le tempistiche e le modalità delle operazioni di cattura e abbattimento da effettuare.
Alla riunione in Comune hanno partecipato i consiglieri Roberto Viacava e Nicola Gagliardi, rispettivamente delegato al Turismo e membro della Comunità del Parco e delegato all’Ambiente e membro del Consiglio del Parco; inoltre erano presenti il Direttore dell’Ente Parco di Portofino, Alberto Girani, il Comandante della Stazione Carabinieri, Beniamino Migliore, ed il Comandante della Polizia Locale, Cesare Vesentini. Assenti all’incontro, benché invitati, i rappresentanti di Regione e Provincia.
Inoltre alla riunione erano presenti i tre esperti Guardiaparco, Alberto Baldassarre, Gianfranco Repetto e Mauro Focacci considerati dal Direttore dell’Ente Parco veri “professionisti che, in virtù dell’esperienza trentennale maturata sul campo, eseguiranno materialmente le operazioni, condotte nella massima sicurezza”, ha sottolineato Girani.
Il Sindaco D’Alia ha così commentato la decisione, “Abbiamo deciso di intervenire sulla base di tre elementi: il dissesto dei terreni causato dai cinghiali nell’area comunale e nel Parco, dove gli smottamenti potrebbero portare a pesanti conseguenze idrogeologiche; le incursioni degli ungulati nell’abitato, con grave rischio l’incolumità pubblica e il pericolo sulle strade, per esempio sulla provinciale 227 per Santa Margherita, dove possono cadere pietre e terriccio quando gli animali passano nelle fasce sovrastanti”.
Sono stati così individuati due specifici siti di posta dei quali uno più lontano dall’abitato, dove già si sta pasturando, depositando pane secco e mais per attirare i cinghiali, spingendoli così in un “chiusino”, una gabbia mobile ove gli animali resteranno intrappolati, posizionata più vicina al centro urbano.
Una volta intrappolati i cinghiali verranno abbattuti dai Guardiaparco con carabine di precisione calibro 30.06, caricate con proiettili privi di piombo, quindi ecocompatibili come espressamente indicato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Girani ha spiegato “Non parliamo di caccia ma di controllo selettivo. Dai 5 ai 10 capi da eliminare, compresi nei 150 del piano annuale”.
L’operazione sarà effettuata dopo il tramonto quandi i Guardiaparco, coadiuvati dalle Forze dell’Ordine entreranno in azione utilizzando visori notturni; manifesti affissi in città e nelle zone interessate informeranno abitanti e turisti mentre i capi abbattuti verranno donati alle mense per non abbienti.
Spiega inoltre il Sindaco D’Alia, “Stiamo lavorando anche sulla prevenzione. Abbiamo riunito i proprietari di terreni e chiesto una pulizia sistematica di giardini e fasce”. Inoltre fanno sapere dal Comune che è stato deciso di inasprire le sanzioni per coloro che danno da mangiar ai i cinghiali mentre all’interno del Parco saranno posizionati cinque o sei pagliolati, i cosiddetti “orsogril”, cioè delle griglie calpestabili che impediranno agli animali di uscire dai recinti.