Caccia: Piemonte, nuove norme in arrivo per il prelievo venatorio della Pernice Bianca e della Coturnice basate sui dati del censimento delle specie.
Si parte il 28 settembre, ma la Regione ha chiesto i dati sul censimento delle pernici bianche e delle coturnici. Le ipotesi: vietare alle doppiette l’area più esposta, o ridurre il numero degli esemplari che si possono abbattere. Nuove norme in arrivo. La riduzione degli habitat favorevoli, il disturbo provocato dall’uomo e i cambiamenti climatici, sempre più estremi, sono fattori complementari che incidono sulla riproduzione di specie delicate: i censimenti stagionali stanno confermando il calo numerico. Tutelare quelle specie che, pur essendo inserite nel calendario venatorio, quindi cacciabili, registrano una diminuzione della densità sul territorio.
Non è ancora stata detta l’ultima parola – la decisione sarà presa al termine del secondo censimento stagionale (il primo è stato svolto in primavera), la Regione ha chiesto i dati entro questa settimana – ma l’orientamento è chiaro. Riguarda due specie diffuse in maniera più o meno omogenea nell’arco alpino, la pernice bianca e la coturnice, entrambe pregiate e suscettibili di aumenti o diminuzioni stagionali legate a fattori diversi: riduzione degli habitat favorevoli, disturbo antropico, cambiamenti climatici.
Le cause. Poca neve o troppa neve. Poca pioggia o abbondanza di pioggia (il mese di luglio parla da solo) Temperature rigide o meno rigide. Il declino della pernice bianca e della coturnice, dichiarate «specie vulnerabili» nella lista rossa dell’Unione mondiale per la conservazione della natura, è legato a doppio filo a queste dinamiche.
Pernice e coturnice. Non a caso la Regione, rappresentata dall’assessore Giorgio Ferrero, intende limitarne i prelievi non appena il secondo censimento, basato sull’impiego dei cani da ferma per «alzare» gli adulti e scoprire le nidiate, avrà confermato il responso del primo. Due le soluzioni, discusse e valutate nell’incontro tecnico organizzato il 13 settembre nel Comprensorio alpino Valle Varaita: ridurre il numero dei capi che si possono abbattere o impedire la caccia per un anno in un determinato bacino così da creare una zona franca, un serbatoio per permettere a queste specie in sofferenza di riprendersi. L’inizio della stagione venatoria è fissato per il 28 settembre.
Limiti alla caccia. Conferma Ferrero: «In entrambi i casi, si tratta di incidere sul piano di prelievo, ma siamo determinati a dare un segnale di tutela nei confronti di specie pregiate. Penso che anche il mondo venatorio, quello più equilibrato, capirà. D’altra parte, già oggi i responsabili del censimento confermano la diminuzione degli esemplari».
Per la verità, l’aumento o la diminuzione della densità stagionale non è una prerogativa della pernice bianca, e della coturnice: dal fagiano di monte al biancone, certe dinamiche si ripetono. A fare la differenza sono i numeri. Da qui una scelta per molti versi impopolare. L’alternativa è la progressiva desertificazione delle nostre montagne, una prospettiva che nemmeno i cacciatori si augurano: quelli più equilibrati, per usare le parole dell’assessore.
2 settembre 2014
La Stampa
Fonte: LaStampa