Caccia: Piemonte, le modifiche apportate al Calendario Venatorio 2015-16 ed approvate nei giorni scorsi per accogliere le prescrizioni del TAR, lascia tutti scontenti.
La Regione ha approvato una variazione al Calendario Venatorio, accogliendo le prescrizioni del Tar che avevano dato ragione ai ricorsi presentati dai cacciatori. Viene anticipata la caccia di cornacchia nera, alla cornacchia grigia, alla gazza e alla ghiandaia. Invariata quella al cinghiale. Gli agricoltori: “aspettiamo ancora i rimborsi dei danni alle culture”.
Qualche piccola modifica è stata apportata ma ancora non basta. Scontenta tutti, agricoltori e cacciatori, la variazione al Calendario Venatorio votata ieri dalla Regione Piemonte. Per il territorio alessandrino nulla cambia, di fatto, se non un anticipo per la caccia di cornacchia nera, alla cornacchia grigia, alla gazza e alla ghiandaia nelle zone di competenza degli ambiti ATC 2, 3 e 4.
Resta a tre giorni l’apertura della caccia programmata al cinghiale. “Ci aspettavamo una maggiore attenzione al problema degli ungulati che stanno provocando danni ingenti alle culture, soprattutto nelle vigne”, dicono dagli uffici Confagricoltura Alessandria.
Lo scorso luglio le associazioni degli agricoltori avevano presentato una raccolta firme e tenuto una manifestazione di protesta davanti agli uffici della Prefettura di palazzo Ghilini. Più recentemente, sono tornati a chiedere un incontro con il Prefetto per cercare soluzioni condivise ad una problematica che sta assumendo proporzioni preoccupanti. “Dopo l’incontro di luglio, siamo ancora in attesa di una nuova convocazione da parte del Prefetto sul tema”, aggiungono dalla Cia.
“Siamo ancora molto indietro sui risarcimenti per i danni alle culture provocati dai cinghiali – dicono ancora da Confagricoltura – in alcuni territori della provincia gli associati devono ancora ricevere i fondi per il 2013”.
Scontenti anche i cacciatori: “Sin da quando ad aprile scorso la Giunta votò il primo documento, prodotto senza che le Associazioni Venatorie fossero preventivamente interpellate, Federcaccia Piemonte e il Coordinamento delle associazioni venatorie manifestarono tutto il loro profondo dissenso nei confronti dell’operato regionale, chiedendo fosse modificato il calendario, anticipando le aperture, prolungando alcune forme di caccia e reintegrando specie che erano state proditoriamente escluse. – scrive Federcaccia – Numerosi incontri non bastarono, e la Regione non avanzò mai alcuna proposta risolutiva, seria e credibile, per venire incontro alle nostre richieste, ridando dignità alla caccia piemontese e garantendo agli oltre 25.000 appassionati niente in più che un trattamento eguale a quello ricevuto da tutti gli altri cacciatori italiani.
Il ricorso al Tar divenne così inevitabile, e la vittoria ottenuta dal mondo venatorio avrebbe dovuto offrire lo spunto all’Assessore per correggere quanto nato male. Così non è stato, e la Regione si è limitata ad adeguarsi all’ordinanza del Tribunale Amministrativo piemontese mettendoci…una pezza peggiore del buco!
Ne è nato un nuovo calendario, monco in alcune parti e con aperture diversificate tali da scontentare tutti e che parrebbero essere motivate più dal voler punire i ricorrenti, piuttosto che risolvere un problema serio ed importante come quello dell’attività venatoria.
Noi – proseguono da Federcaccia – all’Assessore l’abbiamo subito detto, ribadendolo ancora nell’ultimo incontro avuto dal Coordinamento con lui il 5 agosto, e chiedendo si anticipi tutta la stagione venatoria, evitando aperture frazionate che servono solo a creare confusione ed aumentare il malcontento tra gli stessi cacciatori: apertura unificata, per tutte le specie, alla terza settimana di settembre, proprio come previsto dalla legge 157/92”. Le doppiette, in ogni caso, torneranno a sparare dal 27 settembre, con qualche eccezione (ATC Alessandria 1) dove si partirà a novembre.
( 4 settembre 2015 )
Fonte: AlessandriaNews