Caccia: Piemonte, limitazioni sulla caccia, vietati i richiami vivi, limiti per le specie a rischio e obbligo giubbotti alta-visibilità.
Variazioni stagionali. Non è un caso se la coturnice, considerata in prima battuta, successivamente è uscita di scena: alla fine le variazioni della specie, che sono stagionali e rimandano a vari fattori (non ultimo, gli sbalzi climatici), si sono rivelate meno preoccupanti del previsto. Discorso diverso per la pernice bianca e la lepre variabile. “Abbiamo voluto tutelare due specie particolarmente vulnerabili – ha spiegato Ferrero dopo la giunta -. In questo momento la pernice bianca è considerata a rischio di estinzione su tutto l’arco alpino. Rischio aggravato dal maltempo di questa estate, che ne ha reso ancora più critiche le condizioni di vita”.
Emblematiche le precipitazioni di luglio, tra i più piovosi che si ricordino. Si diceva della lepre variabile. “A oggi in Piemonte non esistono censimenti affidabili – ha aggiunto l’assessore -. Per questo abbiamo scelto di rendere concreta l’attenzione all’ambiente e alla tutela delle specie animali a rischio che ci compete, e in cui fortemente crediamo”. Di fatto, saranno dimezzate le specie della tipica fauna alpina cacciabili in montagna: “Toccherà poi alla nuova legge regionale sulla caccia, contiamo di avviare le consultazioni sul nuovo testo entro la fine di ottobre, a definire in modo organico le specie cacciabili in Piemonte”. Parole nette. E questo, anche se in assessorato nessuno si senta di escludere un ricorso contro la decisione.
I divieti. Non è l’unica novità di una delibera che farà discutere. «Alla vigilia dell’apertura della caccia abbiamo assunto altri provvedimenti», spiega Ferrero. Due in particolare. Il primo è la richiesta ai presidenti degli ambiti di caccia di imporre ai cacciatori di indossare giubbotti o bretelle ad alta visibilità, a tutela della loro salute e di quella delle persone che frequentano zone di caccia. La seconda è l’entrata in vigore, per la prossima stagione venatoria, del divieto di utilizzo di richiami vivi, cioè di uccelli tenuti in gabbia che con il loro canto attirano altri uccelli. Portandoli a tiro dei cacciatori, ovviamente.
( 18 settembre 2014 )
Fonte: LaStampa – Torino