Ancora battaglia sulla caccia in Piemonte dove gli animalisti pensano che l’abrogazione della legge regionale sulla caccia sia un regalo ai cacciatori.
Infatti eliminando la legge regionale si verrebbe a creare un vuoto legislativo che porterebbe all’applicazione diretta della legge nazionale sulla caccia che risulterebbe molto più permissiva; inoltre la Regione riuscirebbe anche a bypassare il tanto atteso Referendum.
Alla fine di Commissione Agricoltura di ieri Monica Cerutti, consigliere di opposizione Sinistra ecologia e libertà, commentando la questione l’ha definita “un pasticcio legislativo di non poco conto”. Inoltre ha proseguito la Cerutti, “un regalo ai cacciatori. Sacchetto vuole abrogare la legge regionale sulla caccia, così si dovrà applicare quella nazionale molto più permissiva”.
Roberto Piana, presidente Lega abolizione caccia, del Comitato Promotore Referendum, ha poi spiegato “Abbiamo chiesto ai nostri legali e crediamo per ora che l’unica sia il ricorso alla Corte Costituzionale. La Regione secondo noi ha fatto con questo emendamento un atto eversivo, per bloccare la democrazia. Con la legge caccia nazionale scompaiono anche tutte le sanzioni come quelle sul trasporto di armi cariche nei centri abitati o il cacciare senza licenza”.
Infatti venendo a mancare la legge regionale il referendum non avrebbe ragione di essere ed inoltre la normativa nazionale sancita nella legge 157 dell’11 febbraio 1992 non accoglierebbe i quesiti referendari. Commentando ancora la Cerutti sulla questione, “Un pasticciaccio legislativo questo è. L’ennesima puntata della “telenovela caccia” in Regione Piemonte, che sta diventando una tragicommedia purtroppo”.
Inoltre sottolinea la Cerutti, “Una volta approvato, l’emendamento determinerebbe un vuoto legislativo in quanto lo Stato ha competenza esclusiva sulla tutela dell’ambiente, ecosistema e beni culturali”.
Continua il consigliere, “La caccia è di competenza regionale. Quindi, decadendo la sua legge, le funzioni amministrative, di rilascio delle autorizzazioni ad esempio, non sarebbero più in capo alle province, si amplierebbero i mezzi e le modalità di caccia finora previsti, le specie cacciabili, i periodi dell’attività venatoria e tutte le sanzioni amministrative previste dalla legge regionale verrebbero meno”.
Si potrebbe presumere che la situazione così come si prospetterebbe da lunedì in poi, quando dovrebbe passare l’emendamento di abrogazione della legge regionale, potrebbe portare alla rivolta delle associazioni ambientaliste e degli animalisti con un moltiplicarsi di ricorsi, appelli e dimostrazioni di piazza.
In pratica l’amministrazione regionale sarebbe soggetta ad una bufera mediatica non di poco rilievo e la Cerutti afferma “Per questo pensiamo che a questo punto la giunta regionale rivedrà i propri intendimenti”.