Caccia: Piemonte, i cacciatori criticano aspramente l’assessore Sacchetto e preparano una class action contro gli ambientalisti.
La sentenza del Tar che ha fermato la caccia in Piemonte, sta suscitando le dure critiche del mondo venatorio laniero. Che si sente ancora una volta penalizzato (l’apertura della scorsa stagione venatoria venne rimandata di 10 giorni anche quella volta per un ricorso al Tar). E i cacciatori si mobilitano per trovare una soluzione. Intanto puntano il dito contro gli ambientalisti più intransigenti, ma soprattutto contro l’assessore regionale Claudio Sacchetto “che ha ancora una volta prestato il fianco alla Lac, per trovare gli appigli legislativi di un ricorso”.
Ugo Givonetti è il presidente dell’ambito territoriale caccia Bi1: “Mi chiedo innanzitutto come mai queste sentenze arrivano sempre alla vigilia dell’apertura della caccia quando resta pochissimo tempo per avvisare i nostri tesserati. Tutte le attività sono sospese, come l’addestramento dei cani; e dire che ci siamo preparati anche pagando fior di tasse. Senza contare che un eventuale lungo stop alla caccia provocherà danni alla produzione agricola”.
È motivo di sconcerto anche la lettura delle sentenza:? “Come ha potuto la Regione mandare avanti una delibera, quella sulla caccia, priva del piano faunistico venatorio, della valutazione di incidenza ambientale, ignorando pure le annotazioni dell’Ispra sulla protezione di numerose specie? Siamo veramente arrabbiati – aggiunge Andrea Lanza, presidente della Federcaccia – . Stiamo valutando la possibilità di chiedere i danni: gli ambiti territoriali della caccia piemontesi stanno pensando ad un class action contro gli ambientalisti Lac”.
17 settembre 2013
Fonte: LaStampa – Biella