Approvato l’ordine del giorno che lunedì prossimo giungerà in Consiglio regionale piemontese riguardante la legge regionale sulla caccia.
La III Commissione del Consiglio regionale piemontese approva a maggioranza l’ordine del giorno sulla caccia che lunedì prossimo verrà presentato in Aula consiliare inserendolo nella discussione per la finanziaria regionale quale proposta di emendamento abrogativo della legge regionale 70/96 sull’attività venatoria.
L’intento è quello di trovare un’intesa per l’elaborazione di una nuova legge per la disciplina dell’attività venatoria nella regione ed evitare quindi il referendum sulla caccia previsto il prossimo 3 giugno che causerà l’assurda spesa, considerata l’attuale periodo di crisi diffusa nel Paese, di circa 22 milioni di euro.
Secondo il contenuto dell’ordine del giorno approvato la Giunta regionale dovrà presentare, entro trenta giorni dalla data di approvazione del documento, un nuovo disegno di legge disciplinante l’attività venatoria nella regione; il nuovo testo di legge, rispetto all’attuale legge regionale 70/96, dovrà tenere conto dei quesiti referendari riducendo possibilmente le specie cacciabili, il numero delle domeniche in cui è consentita l’attività venatoria e prevedere la possibilità di deroghe al divieto di caccia su terreno ricoperto di neve in particolare per interventi sugli ungulati. In seguito il Consiglio dovrà garantire un percorso istruttorio in Commissione e in Aula che porterà ad approvare il disegno di legge entro 60 giorni.
In particolare per la nuova legge si prevede una riduzione da 29 a 24 delle specie cacciabili, ad esclusione del coniglio selvatico, della gazza, della cornacchia nera, della cornacchia grigia e della quaglia. Inoltre è previsto il divieto di caccia di domenica, dal 15 febbraio al 30 settembre di ogni anno ad eccezione della caccia agli ungulati nonché la possibilità di deroghe al divieto di caccia su terreno innevato solo per ungulati, volpe e nella zona della Alpi.