Caccia in Emilia Romagna: Piano regionale di monitoraggio fauna selvatica 2011-2012.
E’ stato presentato in questi giorni il “Piano regionale di monitoraggio fauna selvatica 2011-2012″, finalizzato all’importante attività di sorveglianza sanitaria per la presenza di malattie potenzialmente trasmissibili all’uomo.
Collaborano alla realizzazione del Piano circa 150 Coadiutori, necessari punti di riferimento, cacciatori che, dopo lo specifico corso ed il superamento dell’esame di abilitazione, coordinati dalla Polizia Provinciale, metteranno a disposizione – gratuitamente – il loro tempo per monitorare il territorio, consegnando carcasse di selvatici agli Uffici Veterinari dell’AUSL o direttamente al laboratorio di analisi dell’Istituto Zooprofilattico.
Le modalità operative del monitoraggio sono state illustrate in un recente incontro, presenti circa 200 uditori, attenti alle relazioni di Claudio Castagnoli, Comandante della Polizia Provinciale, Elisabetta Mantovani, Dirigente del Servizio Protezione Flora, Fauna e Produzioni Agricole, e di Massimo Tassinari, Responsabile del Modulo Organizzativo Sorveglianza Epidemiologica Veterinaria dell’Area Veterinaria dell’USL.
Negli ultimi tre anni, nel periodo maggio-ottobre, per svolgere questa attività, i Coadiutori hanno percorso oltre 12.000 chilometri per consegnare gli animali al laboratorio di analisi, dedicando circa 4.000 ore di attività di puro volontariato.
L’accordo di collaborazione tra Area Dipartimentale di Sanità Pubblica Veterinaria dell’AUSL Ferrara e Polizia Provinciale ha coinvolto i Coadiutori fin dall’inverno 2005-2006, quando si affrontò l’emergenza veterinaria prodotta dall’”influenza aviaria”. In 4 mesi furono raccolti, nel ferrarese, ben 271 volatili di 21 specie diverse, rinvenuti morti, tutti esaminati per la ricerca del virus, fortunatamente, non presente.
Da allora, l’esigenza di monitorare gli animali selvatici alla ricerca dell’eventuale presenza di malattie trasmissibili anche all’uomo ha assunto sempre più importanza e risalto anche per i recenti episodi dovuti alla West Nile Disease.
I Piani Regionali di monitoraggio della fauna selvatica, che vengono pubblicati e modulati di anno in anno, perseguono anche altri obiettivi, fra i quali la trichinellosi e la rabbia sui carnivori, l’Usutu virus nei volatili e la tularemia nelle lepri.
Fonte: Ferrara 24 ore