Marco Efisio Pisanu, presidente regionale della Sardegna di Caccia Pesca Ambiente, ha illustrato in una nota i dettagli della riunione del Comitato Faunistico che si è tenuta ieri, martedì 26 settembre 2017. L’appuntamento ha confermato, secondo Pisanu, l’ostilità della Regione nei confronti del mondo venatorio. Come è noto da diversi giorni, nell’isola non si possono cacciare lepri e pernici, ma i cacciatori hanno chiesto l’inserimento in calendario della giornata del 28 settembre, eliminando il vincolo orario delle 14 per quel che riguarda domenica 1° ottobre.
L’Assessorato per la Difesa dell’Ambiente non ha accettato le richieste delle associazioni venatorie: per CPA Sardegna è stato rinnegato il lavoro degli ultimi mesi pur di andare contro i cacciatori. Nel corso della riunione sono state spiegate le motivazioni con cui il TAR ha vietato il prelievo delle due specie. Inoltre, la metà dei comuni non ha inviato il foglio venatorio, ragione per cui l’Assessorato non avrebbe avuto dati utili. Non sono mancate le discussioni, soprattutto dopo che gli ambientalisti hanno minacciato di denunciare chi avrebbe votato a favore delle due giornate venatorie ricordate sopra.
Il mondo venatorio ha anche chiesto il perché non sia stato presentato un ricorso al Consiglio di Stato: secondo l’Assessorato, la competenza è solamente della Giunta, anche se ci sarà un quesito che verrà posto all’Ufficio Legale Regionale. Pisanu ha anche ricostruito un paradosso emerso ieri. La Sardegna è l’unica regione italiana in cui i cacciatori pagano il minor importo di tassa regionale: inoltre CPA Sardegna ha ricordato gli oltre 6 milioni di euro versati dai cacciatori e mai spesi, una circostanza smentita dal responsabile dell’Istituto regionale della fauna selvatica (IRFS).