Caccia Pesca Ambiente, buona partecipazione all’assemblea dei soci di Castelfiorentino (FI) tenutasi lo scorso 27 febbraio per parlare delle varie problematiche legate alla caccia.
In data 27 febbraio 2015 si è tenuta a Castelfiorentino (FI), la consueta assemblea annuale dei soci CPA, molte le tematiche che sono state affrontate in quell’occasione: dal decreto del ministro Galletti riguardante la chiusura anticipata del tordo bottaccio e della cesena, alla nuova riorganizzazione degli ATC in Toscana per finire al decreto legislativo riguardante la detenzione delle armi. La riunione, presieduta dal presidente regionale dell’associazione Maurizio Montagnani si è inoltrata sino a tarda sera e molti cacciatori hanno chiesto chiarimenti sulle tematiche sopra citate. Senza alcun dubbio Montagnani ha chiarito a tutti il pensiero e le linee guida dell’associazione: nessun accordo e nessun tavolo di trattative con chi ancora oggi sta chiedendo la chiusura della caccia o quanto meno la restrizione dei calendari venatori. Il fatto che alcune associazioni venatorie (Federcaccia/ Arcicaccia/ Anuu migratoristi) abbiamo fatto un accordo con coloro (Legambiente) che, alla luce del decreto del ministro Galletti, chiedono la chiusura anticipata della caccia ad alcune specie di migratori, lo stop alla caccia in deroga a piccoli passeriformi e lo stop ai richiami vivi, ci fa capire quanto i nostri mondi siano diversi. MAI CON LORO, questo il mio pensiero. Com’è possibile che i nostri cugini francesi e i colleghi spagnoli possono cacciare alcune specie sino al 20/28 febbraio e noi in Italia chiudiamo la caccia agli stessi il 19 gennaio? Non siamo forse europei come loro?
L’altro punto molto importante affrontato nell’occasione è la nuova gestione e riorganizzazione degli atc in Toscana. Se siamo d’accordo per la diminuzione degli ambiti territoriali di caccia, non possiamo certamente essere d’accordo con l’aumento della quota di iscrizione degli stessi, infatti quest’ultima passerebbe da 51,65 a 100 euro; non per’ultimo nella lrT 88 del 30 dicembre 2014 si parla di “sottoambiti”, per le peculiarità ambientali, naturalistiche e faunistiche inerenti ai singoli contesti territoriali. Questa modifica di legge regionale, come detto sopra, porterà al pagamento di una tassa superiore,rispetto agli anni passati per l’iscrizione negli atc e questo a noi del CPA non piace, siamo stati sempre contrari a qualsiasi aumento di tassa ai danni dei cacciatori.
Questo per noi del CPA non ha e non avrebbe senso, Montagnani aggiunge: “questi atc, 20 dalla loro istituzione e introduzione nella nostra regione, non hanno portato nessun tipo di vantaggio ai cacciatori toscani; ci hanno chiusi in delle “gabbie” e a mio modo di vedere nella gestione della piccola selvaggina stanziale si è verificata una drastica diminuzione di queste popolazioni, in particolare per quanto riguarda la specie fagiano. Ultimo punto di dibattito è stato quello riguardante la questione del lupo; in questi ultimi anni ha arrecato danni molto ingenti ai greggi di allevatori toscani.
Il quotidiano “La Nazione” del 18 gennaio 2015 nella cronaca di Siena, riporta un accordo firmato dalle seguenti sigle: Unioni delle Province, Anci, ASL 7 di Siena Asl 8 di Arezzo quella di Grosseto, Coldiretti, Confagricoltura, Cia, WWF Toscana,Legambiente Toscana, Italianostra Amici della terra e Lav, per la salvaguardia di questa specie. Sullo stesso quotidiano in data 1 marzo 2015 a pagina 12 nell’articolo a firma di Maurizio La Ferla, nel paragrafo “IN DIFESA dei lupi, lo stesso parla di una certa “Associazione Italiana Difesa Animali & Ambiente”, la quale ha chiesto al parlamento europeo di rivedere la favola di Cappuccetto Rosso e ai genitori di non raccontarla più.
Noi del CPA siamo sconcertati da tutto questo, ma soprattutto da una situazione che oramai sta sfuggendo di mano; purtroppo ci sono troppe persone che non conoscono il problema; soprattutto è facile parlare da dietro una scrivania e non da una situazione lavorativa come quella di tanti pastori. Montagnani , come già scritto nel giornalino CPA novembre/dicembre chiede a tutti gli organi e associazioni competenti e istituzionali di sedersi ad un tavolo per trovare la soluzione a questo problema. Alla conclusione della serata abbiamo individuato alcuni punti di interesse venatorio ed ambientale che nei prossimi giorni presenteremo agli organi di competenza, tra questi la reintroduzione dello storno tra le specie cacciabile, la depenalizzazione dei reati minori, cacce tradizionali (piccoli passeriformi), maggior controllo delle specie antagoniste (volpi/corvidi ecc).
Caccia Pesca Ambiente Toscana
( 3 marzo 2015 )