Caccia: Perugia, il presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi sulla gestione faunistica, “siamo al new ideal della caccia in Umbria”.
“L’inizio della stagione venatoria, fissato per il 1 settembre, rappresenta il tradizionale punto d’arrivo di un lavoro molto complesso che ha impegnato e impegna la struttura della Provincia di Perugia per garantire e diffondere la cultura della legalità e della sicurezza, oltre che per creare una nuova consapevolezza tesa a fare dei cacciatori autentici cultori dell’ambiente”. Il presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi entra nello specifico dell’impegno che ha caratterizzato negli ultimi cinque anni l’attività dell’Ente sul fronte della gestione faunistica.
“Possiamo dire di essere al new deal della caccia in Umbria grazie a una strategia, costruita in collaborazione con la Regione e rafforzata dal profondo rinnovamento delle strutture preposte alla gestione operativa del territorio, tesa a creare una nuova cultura venatoria regolamentando e formando i cacciatori – spiega Guasticchi -. Abbiamo infatti realizzato corsi di formazione partendo dal fatto che negli ultimi anni il patrimonio faunistico umbro è profondamente cambiato con la crescita, ad esempio, di specie di ungulati fino a qualche anno fa in numero non preoccupante”.
In questa ottica, la Provincia ha organizzato corsi per caccia di selezione a bovidi e cervidi; per trattamento igienico-sanitario delle carni di selvaggina; per conduttori di cani da traccia; corsi di tassidermia e di balistica per far crescere la consapevolezza delle potenzialità e della pericolosità delle armi da fuoco, soprattutto ai fini della sicurezza personale e verso terzi. “L’obiettivo è stato quello di formare ‘sentinelle ambientali’ – aggiunge Guasticchi – di tracciare cioè una nuova strada che tenga conto delle attuali sfide anche in linea con quanto ci chiede l’Unione Europea in termini di caccia sostenibile e consapevole. Per affrontare in maniera condivisa queste tematiche la Provincia ha creato una Consulta faunistico-venatoria provinciale che ha dato il suo contributo fondamentale al nuovo indirizzo tracciato dall’Amministrazione.
Questo nuovo clima di pax venatoria ha trovato i suoi presupposti in un approccio scientifico ed operativo a tutta la materia con particolare riguardo al contenimento delle specie critiche ed opportuniste. La crescita culturale rappresenta un obiettivo irrinunciabile che potrà avere il suo compimento, anche nella successiva allocazione regionale delle deleghe, nella creazione di una ‘Accademia venatoria’ sul modello Latemar del Trentino Alto Adige che avrà il compito di contribuire all’alta formazione del mondo venatorio. Intanto – conclude Guasticchi – prosegue la politica di controllo attraverso la Polizia provinciale che da subito presidierà il territorio con trenta pattuglie per prevenire comportamenti illegali, Corpo che verrà mantenuto e consolidato anche in futuro”.
30 agosto 2014
Fonte: AgenParl