La Provincia di Perugia ha rinnovato tutte le concessioni agli istituti privati di caccia, senza alcun confronto preventivo: le associazioni venatorie non ci stanno e annunciano battaglia.
E’ questo, in estrema sintesi, il contenuto della lettera indirizzata al presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, a firma dei presidenti provinciali di Perugia di Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia, Anuu migratoristi e Arcicaccia, all’indomani della notizia dell’avvenuto rinnovo delle concessioni, per ben quattro anni, fino al 31 dicembre 2015, a tutti gli istituti privati di caccia e allevamenti di selvaggina presenti sul territorio.
Già lo scorso 3 febbraio, non appena era trapelata la notizia dell’intenzione, da parte del presidente Guasticchi, di rinnovare di propria iniziativa tutte le concessioni, le associazioni venatorie avevano scritto alla Provincia per manifestare la propria contrarietà in merito.
In particolare, i rappresentanti dei cacciatori avevano chiesto a Guasticchi di affrontare l’argomento in un confronto più ampio, che partisse dalla discussione – ancora non intrapresa – sul nuovo Piano Faunistico-Venatorio Provinciale, per entrare più nel dettaglio delle norme di sostenibile dislocazione territoriale e di corretta gestione. Il tutto è rimasto lettera morta.
Ovviamente gli istituti privati di caccia e gli allevamenti di selvaggina, qualora rispondano a precisi requisiti di legge inerenti soprattutto la qualità della loro gestione, possono rappresentare uno dei cardini per la produzione, riproduzione e irradiamento sul territorio di selvaggina stanziale e di fauna in generale.
Tuttavia, nella Provincia di Perugia, ormai da anni alcuni istituti rispondono sempre meno a tali requisiti, il che avrebbe dovuto sconsigliare il rinnovo, in maniera incondizionata e per un lasso di tempo così lungo, di tutte le concessioni senza alcun tipo di confronto.
L’amministrazione provinciale “avrebbe potuto e dovuto – si legge nella lettera delle associazioni venatorie – semplicemente ribadire il rinnovo fino al 31 dicembre 2012, già concesso con precedenti Determine Dirigenziali”, il che avrebbe consentito “un serio e ampio confronto fra le Istituzioni e le rappresentanze del mondo venatorio”, dal quale sarebbero emerse le situazioni di criticità come pure quelle di gestioni virtuose, e dunque realmente meritevoli del rinnovo quadriennale.
La decisione presa d’imperio dalla Provincia risulta incomprensibile alle associazioni venatorie; tanto più se si considera che non si è mostrata altrettanta solerzia nel rinnovo delle zone addestramento cani oppure nel dare l’avvio all’iter istitutivo delle zone di rispetto, già previste dal Piano Faunistico-Venatorio Regionale.
“Se questi sono i presupposti per avviare la discussione sul nuovo Piano Provinciale – conclude la lettera congiunta -, le scriventi Associazioni Venatorie non sono disposte a lasciarsi passivamente emarginare in un passaggio così importante e vitale per il futuro dell’attività venatoria nella nostra Provincia”.
Perugia, 15 febbraio 2012
Ufficio Stampa Federcaccia Umbra – Sezione Provinciale di Perugia