Caccia: Parco Foreste Casentinesi, il candidato presidente Santini, “Dov’è il problema se sono cacciatore?”
Il candidato a Presidente per il Parco delle Foreste Casentinesi, Luca Santini, è un cacciatore; la replica ad alcune perplessità emerse intorno alla propria candidatura per la carica. A sostegno della candidatura di Luca Santini per la presidenza del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani hanno di nuovo trasmesso al ministro Clini la lettera di sostegno ad una nomina che esprime realmente la volontà di un territorio nella sua interezza.
Il sindaco Luca Santini in una nota inviata alla stampa dichiara “qualora dovessi essere nominato Presidente del Parco tengo a sottolineare che l’obiettivo sarà quello di salvaguardare gli interessi di tutti, non solo quelli del territorio e delle popolazioni che vi abitano, ma dell’intera collettività, in quanto l’Area Protetta è un patrimonio mondiale e il nostro parco è sicuramente un’eccellenza in tema di biodiversità e tutela degli ambienti naturali, un esempio per tutti la Riserva Integrale di Sasso Fratino.
Del resto la stessa nomina fatta dal Ministro dell’ambiente conferisce ad un presidente di parco nazionale di per se un ruolo di spessore nazionale, in particolar modo con un ministero che sta lavorando in maniera intensa sulla tutela della biodiversità. Il mio mandato da sindaco sta ormai giungendo al termine e non ho intenzione di ricandidarmi, ma l’esperienza di amministratore locale mi ha permesso di venire a contatto con quelle popolazioni e quegli ambienti che hanno fatto la storia del parco e del territorio.
Più volte intorno alla mia candidatura sono state sollevate perplessità legate all’appartenenza alla categoria dei cacciatori, su questo punto vorrei chiarire che svolgere un’attività nella piena legalità non può rappresentare un problema. Peraltro, già da quando sono sindaco, gli impegni mi consentono di esercitare questa attività in modo molto discontinuo ed immagino che, qualora fossi nominato presidente del parco, visto la complessità e la novità dell’incarico, il tempo a mia disposizione sarebbe ancora più ridotto.
In ogni caso, mi rendo conto che ci sono anche motivazioni di opportunità e di sensibilità verso chi la pensa in maniera diversa dalla mia, e per questo, se dovessi assumere la presidenza, non andrei a svolgere alcuna attività venatoria nei territori vicini al Parco, peraltro da me poco frequentati anche adesso. Inoltre voglio assicurare il mio particolare impegno a contrastare ogni forma di caccia illegale e fuori dalle regole anche etiche, pratica fortunatamente poco diffusa nella zona, ma assolutamente dannosa e profondamente incivile”.
18 marzo 2013
Fonte: GreenReport