Caccia nel padovano. Da mesi il mondo della caccia nel Conselvano è paralizzato ed è a rischio anche la prossima stagione venatoria. L’Ambito territoriale di Caccia Padova 4 (la provincia ne conta cinque in tutto), che comprende il Conselvano, parte del Monselicense e la cintura urbana sud di Padova e al quale sono iscritti quasi mille cacciatori, è senza una guida.
L’anno scorso era stato commissariato dalla Provincia ma la mancata approvazione del bilancio ha portato anche alla rimozione del commissario, sfiduciato per due volte dai cacciatori, e non più sostituito. Da mesi l’Ambito è paralizzato e non può svolgere le attività che gli spettano come l’introduzione della selvaggina.
“Sono completamente saltati i ripopolamenti invernali di lepri riproduttrici» spiega Giovanni Sanguin, in passato presidente dell’Ambito e portavoce dello scontento di tante doppiette, «e anche quelli primaverili di fagiani riproduttori. Se continuiamo così non riusciremo a salvare nemmeno la prossima stagione venatoria. Attendiamo da settimane una mossa della Provincia per uscire da questa paralisi”.
Tutto è iniziato con il commissariamento dell’Ambito e la mancata approvazione del bilancio preventivo 2016 ancora lo scorso autunno. “Il commissario ha ritenuto di non tener conto delle osservazioni dei soci che lamentavano la scarsa trasparenza del documento” continua Sanguin, “che hanno espresso a larga maggioranza con voto negativo. Ci aspettavamo una seconda convocazione in tempi brevi per ridiscutere il bilancio invece sono passai mesi, nonostante le nostre proteste ufficiali”.
“La seconda assemblea è arrivata a fine febbraio – prosegue Sanguin – ma ancora una volta il bilancio è stato bocciato e i soci hanno tolto la fiducia al commissario, il quale non ha potuto fare altro che rimettere il proprio mandato. Purtroppo la situazione si è aggravata perché da allora la Provincia, nonostante i nostri solleciti, non ha ancora nominato un secondo commissario e nemmeno ha pensato di ricostituire un nuovo comitato direttivo”.
Sanguin punta il dito anche contro la rappresentanza dei cacciatori: “Di fronte a una situazione che sta diventando disastrosa riscontriamo l’assenza delle associazioni venatorie che continuano a tacere. La nostra categoria non è ben vista ma ricordo che siamo persone corrette che oltre tutto pagano un bel po’ di tasse per andare a caccia. Insomma abbiamo anche noi i nostri diritti”.
( 15 giugno 2016 )
Fonte: Il Mattino di Padova