CACCIA: “Il referendum non è il giusto metodo per risolvere i problemi relativi alla caccia ma se dovesse arrivare non lo temiamo”.
Molte ormai le voci contrarie alla caccia e alle modifiche della legge 157 che vorrebbero che fosse un referendum a decidere. L’europarlamentare del Pdl Sergio Berlato ed il senatore Orsi sono convinti che il referendum sia solo una minaccia supportata dai dati del sondaggio portato avanti nei giorni scorsi che vedrebbe circa l’80% dei cittadini italiani contrari alla caccia.
Parlare di referendum significa solo cercare uno scontro quando invece ciò che i sostenitori della caccia vogliono è solo portare avanti i propri diritti e farli valere. Il referendum non è il metodo giusto per risolvere i problemi del mondo dell’arte venatoria perchè non si tratta di dividere un paese sulla questione della giustezza o meno della caccia.
Si tratta di trovare leggi e normative adeguate per regolamentare un’arte, quella venatoria, molto diffusa nel nostro paese. Non è il referendum il luogo giusto per legiferare bensì il Parlamento.
Ma se davvero il referendum dovrà arrivare non c’è alcun tipo di paura da parte dei sostenitori della caccia che sperano fortemente che i cittadini abbiano compreso quali siano le loro motivazioni. Le motivazioni che spingono la controparte sono solo motivazioni personali che non prendono in considerazione lo stretto legame che esiste tra l’arte venatoria ed il benessere dell’ambiente e della fauna di un territorio.