Oggi, 4 ottobre, si discute in Senato il disegno di legge n.2422 che vuole fornire le linee guida per “l’interpretazione autentica” della norma che stabilisce le modalità di caccia relativamente alla zona di caccia scelta.
Il disegno di legge, presentato dai senatori leghisti Divina e Pittoni, ha già suscitato le polemiche degli ambientalisti che lo vedrebbero come una sorta di condono per i cacciatori sanzionati nelle scorse stagioni venatorie per il loro comportamento illecito riguardo agli ambiti di caccia.
Infatti la Legge 157/92 stabilisce che all’inizio di ogni stagione venatoria ogni cacciatore debba scegliere l’ambito, pianura o montagna, in cui praticare l’attività venatoria senza possibilità di cambiarla fino alla fine della stagione; in pratica ogni cacciatore può esercitare una sola delle modalità di caccia previste, vale a dire vagante in zona alpi, da appostamento fisso o nell’insieme delle altre forme consentite.
Qualora un cacciatore venga sorpreso a cacciare in un ambito territoriale diverso da quello prescelto incorrerà nelle sanzioni previste dall’art.31 lett. a) della legge 157/92, ovvero il pagamento di 412 euro ed la segnalazione al Questore per la successiva sospensione della licenza per un anno.
Il responsabile LAV settore Caccia e Fauna selvatica, Massimo Vitturi, commenta “Più che di interpretazione autentica, in questo caso si può certamente parlare di interpretazione ad personam che ha l’unico scopo di condonare alcuni cacciatori, elevandoli a cittadini privilegiati, al di sopra delle leggi e delle norme dello Stato democratico, un atto vergognoso, insopportabile ed indecente, di smaccato clientelismo che auspichiamo venga prontamente bocciato dalle forze democratiche presenti in aula”.
Vitturi conclude, “Ci appelliamo al Governo perché intervenga prontamente presso i suoi alleati se la norma «salva-furbetti» dovesse essere approvata, chi ci rimetterebbe sarebbe una volta di più l’immagine e la credibilità del nostro Paese”.
Le associazioni ambientaliste, la LAV in prima linea, si sono già unite sul piede di guerra contro questo decreto, da loro definito “Salva Furbetti”, contro i promotori di questo decreto e tutti coloro, i cacciatori ovviamente, che l’appoggiano e ne auspicano l’approvazione.
Per l’ENPA, la LIPU ed il WWF si tratterebbe di un dispositivo di legge che va a modificare la vigente normativa nazionale sulla tutela della fauna e regolamentazione dell’attività venatoria favorendo così coloro che hanno violato la legge e chiedono alle istituzioni, in particolare al Senato che dovrà votare oggi, di non votare a favore.
Secondo le varie associazioni ambientaliste il decreto in questione sarebbe stato proposto soprattutto per salvare gran parte dei cacciatori trentini sanzionati per aver esercitato l’attività venatoria in altre regioni nonostante avessero scelto come ambito la zona Alpi.