Caccia al cinghiale in tutta la regione, un piano di controllo per consentire agli agricoltori di catturare i selvatici, uno statuto tipo per gli Ambiti Territoriali di Caccia e un regolamento unico per il risarcimento danni. E ancora l’unificazione del Servizio Caccia con quello Agricoltura e un nuovo piano di controllo del cinghiale. Sono queste le misure adottate dalla giunta regionale delle Marche e annunciate dallo stesso ente in risposta alla Coldiretti. L’annuncio è stato dato nel corso di una conferenza stampa congiunta con la presidente regionale di Coldiretti, Maria Letizia Gardoni, davanti ai consigli direttivi di tutte le federazioni Coldiretti delle Marche.
“Una scelta che vuole rompere lo squilibrio che oggi è a favore di un eccesso della popolazione nociva all’agricoltura, per conseguire un buon equilibrio che salvaguardi l’attività lavorativa aziendale e consenta di avere una fauna selvatica nella misura corretta – ha detto il presidente Ceriscioli – L’obiettivo è quello di gestire in maniera armoniosa la presenza dei cinghiali attraverso gli strumenti della caccia e della selezione durante quasi tutto l’anno.
È stato svolto un lavoro corale; con la legge regionale abbiamo riattivato la caccia nelle zone dove l’ordinanza del Consiglio di Stato la fermava. In particolare sono state modificate le disposizioni sul controllo di selezione: le precedenti prevedevano un’attesa di 6-24 ore per poter effettuare il prelievo, oggi l’agricoltore con una semplice comunicazione, potrà farlo da solo (se cacciatore) o con l’intervento di un selettore abilitato legato al territorio. In definitiva sono state previste misure efficaci e immediate per poter intervenire in ogni occasione necessaria”.