La decisione del Consiglio di Stato
Nel corso delle ultime ore la terza sezione del Consiglio di Stato ha accolto un ricorso delle associazioni LAC (Lega per l’Abolizione della Caccia), LAV (Lega Anti Vivisezione), LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) e WWF contro le decisioni del TAR Marche. Si sta parlando dell’annosa questione del calendario 2022-2023 di questa regione, ma cosa è successo nello specifico?
Giornate aggiuntive da appostamento
Come annunciato da animalisti e ambientalisti, sono state accolte le motivazioni dei ricorrenti sulle giornate aggiuntive da appostamento per quel che riguarda la migratoria nel mese di novembre. In aggiunta, è stata anticipata a gennaio la chiusura del prelievo di beccacce, tordi e specie acquatiche. In riferimento al combattente, è arrivata la censura da parte del Consiglio di Stato.
Il commento animal-ambientalista
Questo è il commento di Tommaso Rossi, legale delle associazioni animaliste e ambientaliste marchigiane: “Il punto fondamentale di questo pronunciamento è la censura nei confronti del Tar Marche, per il fatto che lo stesso, peraltro in sede di cognizione sommaria, abbia ritenuto generico e, come tale, non legittimante le restrizioni dallo stesso previste, il parere dell’Ispra, invece di porre risalto al principio di precauzione, a presidio del quale si pone il suddetto parere, che investe l’interpretazione dei Key Concepts per stabilire le date di chiusura della caccia, come pure le giornate aggiuntive di caccia ed il prelievo alla specie Combattente”.