Riportiamo quanto pubblicato online da Andrea Antonini, assessore regionale delle Marche con delega alla caccia: “Ho riunito i rappresentanti regionali di Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia, Arci Caccia, ItalCaccia e ANUU, intorno al tavolo della cabina di regia delle associazioni venatorie delle Marche. Abbiamo raggiunto un’importante accordo preliminare sul calendario venatorio regionale per la stagione 2023-2024 da portare all’approvazione della Giunta nei prossimi giorni. Punto fondamentale e condiviso da tutte le associazioni venatorie è stato quello di adottare un calendario che potesse offrire al mondo venatorio marchigiano maggiori tutele di un esercizio della caccia il più ampio possibile e senza interruzioni. La discussione della Cabina di regia ha riguardato principalmente la rigidità del parere dell’ISPRA sulla proposta del calendario delle Marche per la stagione 23-24, la recente modifica dei Key Concepts per alcune specie migratrici e la possibilità di ricorsi da parte delle associazioni ambientaliste, sempre più frequente su scala nazionale. Rispetto a questo contesto, i rappresentanti delle associazioni venatorie marchigiane hanno riconosciuto in modo unanime che la recente sentenza del TAR Marche n. 524/2022 debba essere presa come punto di riferimento su cui muovere le scelte della Regione anche per questa stagione venatoria”.
L’assessore ha poi aggiunto: “Pertanto, Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia, Arci Caccia, ItalCaccia e ANUU hanno raggiunto una sintesi comune e preliminare su un calendario venatorio che, non discostandosi dai contenuti della recente sentenza del TAR Marche, garantirà comunque una stagione di caccia più ampia possibile.Tratto comune tra tutti i rappresentanti delle associazioni venatorie regionali è stato quello di dare la garanzia ai cacciatori marchigiani di evitare un possibile ricorso al Consiglio di Stato che nel 2022 ha sospeso la caccia nelle Marche a dicembre per molte specie. Unico punto in cui non è stato trovato ancora un accordo unanime tra le associazioni venatorie regionali ha riguardato la scelta di inserire il Colombaccio nelle giornate di preapertura a settembre o di prolungarne il prelievo al 31 gennaio senza preapertura”.
Infine, l’assessore ha concluso: “Conosco tanti cacciatori, di cui non so la sigla sindacale di appartenenza (e non mi interessa), che mi manifestano costantemente il bisogno di avere certezze nei tempi di inizio e di fine del periodo di caccia. Lo scorso anno è stato un balletto di ricorsi, sospensive, delibere e sentenze. Non vogliono che si ripeta ancora. Credo che come amministratore regionale con tutte le associazioni venatorie abbiamo una bella responsabilità: mettere da parte l’orgoglio, fare un passo indietro insieme e farne due avanti uniti. E il calendario ipotizzato ieri va in questo senso. Un atto di maturità da parte delle associazioni venatorie tutte. Che alla fine soddisferà ogni appassionato”.