L’Assemblea Legislativa delle Marche ha approvato una proposta di legge che modifica e rafforza alcuni aspetti della legge regionale 7/95 in materia di caccia e tendente a rispondere alla situazione non chiara verificatasi a seguito dell’ordinanza del Consiglio di Stato. Giancarlo Gasparini, presidente della sezione marchigiana della Libera Caccia, ha commentato queste modifiche. Ecco cosa ha detto: “Si tratta di due innovazioni (riduzione della sovrattassa per chi paga in ritardo la quota di iscrizione all’ATC la prima, variazione del momento di annotazione della selvaggina abbattuta sul tesserino venatorio la seconda) e un “recupero” chiamiamolo così.
La terza modifica l’ho definita “recupero” perché non si tratta di una misura migliorativa ma solo del ripristino della situazione preesistente all’ordinanza del Consiglio di Stato che ha sospeso la caccia nei siti Natura 2000 (SIC e ZPS, circa il 15% del territorio regionale) a seguito di un ricorso animalista. Con questo provvedimento la Regione ha prorogato la validità dei piani faunistico/venatori provinciali fino all’adozione del nuovo piano faunistico regionale e comunque non oltre il giorno 31 dicembre 2019. A seguito di questa modifica normativa la Giunta Regionale, presumibilmente entro questa settimana, delibererà la conferma del calendario venatorio pre ordinanza del Consiglio di Stato e subito dopo si potrà tornare a caccia nei siti di Natura 2000.
La Libera Caccia regionale, pur censurando la Regione per gli inammissibili ritardi sul piano faunistico, l’ha affiancata con i propri legali (quindi concretamente, con i fatti) sin dal ricorso animalista al Consiglio di Stato. Oggi abbiamo seguito la discussione sia con la presenza in aula con alcuni quadri regionali della nostra Associazione, sia con contatti diretti e costanti del sottoscritto presidente regionale con alcuni consiglieri della maggioranza, tanto è vero che ho dato la notizia del voto al Presidente Nazionale ed ai Presidenti Provinciali quando ancora l’esito era sul display luminoso del Consiglio Regionale. Ebbene, il presidente regionale Fidc ha emanato un comunicato in cui stigmatizza l’assenza in aula consigliare (ad assistere alla discussione) di Libera Caccia e di Arcicaccia senza sapere che noi invece c’eravamo e permettendosi comunque di giudicare il comportamento di altri senza averne la minima conoscenza e soprattutto alcun titolo.
A tutti coloro che predicano (giustamente da molti punti di vista) l’unità del mondo venatorio, segnalo questo ennesimo comportamento inqualificabile di Federcaccia ove si arriva a cercare di dimostrare il falso pur di denigrare altre Associazioni Venatorie invece di celebrare un risultato positivo (non lo possiamo certo chiamare un successo) al quale in tanti (chi più e chi meno) abbiamo contribuito. Che dire? Il mondo, da sempre, è fatto di chi lavora e di gazzettieri, noi di Libera Caccia apparteniamo alla prima categoria”.