L’esponente pentastellata ha quindi espresso la propria intenzione di abolire la pre-apertura e i primi dieci giorni del mese di febbraio. Secondo le stesse associazioni si tratta di “amenità da dilettante allo sbaraglio della gestione faunistico-ambientale”. Non convince l’atteggiamento del partito, vicino agli animalisti e poi pronto a governare la nazione insieme alla Lega, tradizionalmente favorevole alla caccia.
I cacciatori laziali hanno quindi scritto alla giunta per ricordare la politica equilibrata e imparziale instaurata da diversi anni in materia di ambiente e territorio. Il calendario venatorio ha soddisfatto i vari portatori di interesse e le associazioni sono pronte a garantire ai cacciatori regionali una dignità quasi simile a quella di altre regioni. Bisogna fare ancora molto, in particolare redigere un nuovo piano faunistico venatorio, indispensabile per pianificare qualsiasi attività territoriale.