Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia, Italcaccia e Ente Produttori Selvaggina si sono rivolti a Nicola Zingaretti, governatore della Regione Lazio, e ad Enrica Onorati, assessore regionale all’Ambiente, in merito ad alcune dichiarazioni rilasciate sul calendario venatorio 2018-2019. Il riferimento è andato a Roberta Lombardi, rappresentante del Movimento 5 Stelle e candidata alla carica di presidente nelle elezioni dello scorso marzo. Secondo quanto appreso dalle associazioni, la stessa Lombardi avrebbe ricevuto messaggi da cittadini laziali preoccupati per l’avvicinarsi della stagione di caccia.
L’esponente pentastellata ha quindi espresso la propria intenzione di abolire la pre-apertura e i primi dieci giorni del mese di febbraio. Secondo le stesse associazioni si tratta di “amenità da dilettante allo sbaraglio della gestione faunistico-ambientale”. Non convince l’atteggiamento del partito, vicino agli animalisti e poi pronto a governare la nazione insieme alla Lega, tradizionalmente favorevole alla caccia.
I cacciatori laziali hanno quindi scritto alla giunta per ricordare la politica equilibrata e imparziale instaurata da diversi anni in materia di ambiente e territorio. Il calendario venatorio ha soddisfatto i vari portatori di interesse e le associazioni sono pronte a garantire ai cacciatori regionali una dignità quasi simile a quella di altre regioni. Bisogna fare ancora molto, in particolare redigere un nuovo piano faunistico venatorio, indispensabile per pianificare qualsiasi attività territoriale.