Non l’avevo ancora lasciata e già ne sentivo la mancanza: per capire cosa significa recarsi in Namibia, ci si può affidare a questa bella frase di Ernest Hemingway. Non c’è niente di più vero: questo paese può essere definito il posto in cui la natura regna sovrana. Come primo approccio al continente nero non c’è nulla di meglio, soprattutto perchè la selvaggina disponibile è molto ampia e variegata, dunque non c’è che l’imbarazzo della scelta. Avventurarsi in una esperienza venatoria da queste parti, comunque, richiede una solida preparazione e per questo occorre seguire una serie di preziosi consigli e accorgimenti.
Caratteristiche storiche e geografiche della Namibia
La Namibia per gli amanti della natura può essere considerato un vero e proprio paradiso terrestre grazie ad una natura rigogliosa. Deserti, coste bagnate dall’oceano, foreste piene di vegetazione, creano un panorama in grado di lasciare a bocca aperta tutti coloro che desiderano entrare in contatto con la natura.
Grazie alla Montefeltro Tour Operator è possibile andare alla scoperta di questo territorio e della fauna che vi abita, con animali che mostrano la loro regale maestosità.
Molte caratteristiche del territorio sono determinate anche dal clima particolare. Il paese molto arido ha un clima di tipo semidesertico. La quotidianità è scandita dal caldo giornaliero e dal fresco di notturno, interrotti da intensi temporali di breve durata, che caratterizzano i mesi cha vanno da gennaio a marzo.
Differentemente da noi le stagioni sono invertite, l’estate va da ottobre a marzo, con temperature elevate, ma fresche la sera, mentre il periodo invernale va da aprile a settembre e l’escursione termica è più accentuata, tanto che si può scendere di diversi gradi la sera.
Nonostante questo si riesce a sopportare sia il caldo che il freddo perchè l’umidità è ridotta al minimo.
Per quanto riguarda la storia, la Namibia precedentemente era conosciuta come il Sud Africa occidentale. Inizialmente colonia dell’impero britannico, successivamente è passata nelle mani dei tedeschi fino alla Prima Guerra Mondiale. Successivamente la Namibia è stata sottoposta all’amministrazione del Sud Africa, solo nel 1990 è stata concessa l’indipendenza.
La caccia in Namibia
La Namibia proprio per questa caratteristica naturalistica, ha una fauna variegata perfetta per i cacciatori che vogliono provare l’attività venatoria in stati differenti dai soliti. Ricca di numerose pianure il più famoso animale della Nazione africana è la Oryx, presente in tutto il territorio. Oltre a questo ci sono anche Cape Eland, Greater Kudu, Blu Wildebeest, Nero Wildebeest, Blesbok, Impala, Steenbok, Klipspringer, Warthog. A queste si aggiungono anche le antilopi e le gazzelle, facoceri, giraffe, struzzi e zebre.
Il territorio è aperto alla caccia, ma ci sono dei mesi in cui le condizioni climatiche non permettono di espletare al meglio l’attività venatoria, come dicembre e gennaio. A questi si devono aggiungere anche febbraio e marzo perché, a causa delle piogge, gli animali migrano costantemente quindi la ricerca diventa lunga e difficoltosa.
Dopo l’indipendenza, la Namibia ha avuto un periodo di forte stabilità e grazie alle caratteristiche naturalistiche, è diventata tra le mete preferite dei cacciatori. Questa infatti, è tra le nazioni più ambite per le attività venatorie è la Montefeltro Tour Operator, non poteva esimersi da organizzare viaggi in questo territorio. Al secondo posto dopo il Sudafrica, ha in media più di 5000 visitatori l’anno.
L’attività si svolge su terreni di varia natura, ci sono le zone private di poche migliaia di ettari e quelle di milioni di acri che invece sono state date in concessione, in cui gli appassionati possono scoprire un territorio a loro sconosciuto.
Le zone sono sparse in tutto il paese da nord a sud, ma la maggior parte si svolge nei ranch privati che si trovano in tutto il territorio nazionale.
Le aree riservate alla caccia hanno caratteristiche differenti ci sono quelle con terreni densi e pianure semi deserte tipiche della savana. In altre il terreno è quello tipico della montagna. Queste sono le aree più faticose per coloro che non sono abituati a terreni così ostili.
Le residenze sono pensate per tutti i gusti, ci sono quelle semplici e quelle trasformate in lussuosi lodge, dove è possibile alloggiare con tutti i confort.
Proprio in queste strutture è possibile scegliere gli animali che si preferisce cacciare. Inoltre la dimensione anche se lussuosa offre ai cacciatori la possibilità di essere parte attiva della vita del posto. Qui i cacciatori dopo ogni battuta, entrano a far parte della vita attiva condividendo insieme i piaceri della tavola.
Documenti e vaccinazioni
Per andare in Namibia, basta un semplice passaporto, con validità residua di sei mesi e due facciate libere.
Le vaccinazioni non sono obbligatorie, però, è consigliata l’antimalarica soprattutto se oltre all’attività venatoria volete visitare il paese.
Per chi vuole raggiungere lo stato portando con sè il proprio fucile, non è una pratica difficile ma comunque implica un po’ di impegno e tempo. La prima cosa da fare è la compilazione di una richiesta di temporanea esportazione di fucile. Questa deve essere consegnata presso il comando di polizia della propria città. Alla richiesta devono essere allegati la fotocopia del porto d’armi uso caccia ed i dati relativi al fucile che si vuole esportare. Una volta consegnata tutta la documentazione, bisogna attendere circa un mese di tempo per l’approvazione.
Quindi se si ha intenzione di portare la propria arma con sè meglio provvedere in largo anticipo. Se invece preferite viaggiare leggeri, senza l’ingombro del fucile e delle incombenze burocratiche, molte guest house o farm, hanno fucili sul posto che possono essere presi in consegna e praticare la caccia in totale tranquillità.
Cani da caccia
Se amate viaggiare con i vostri amici a quattro zampe e trascorrere ogni esperienza con loro, nel caso della Namibia meglio lasciarli a casa.
I segugi che siano quelli da ferma, da cerca o da riporto, anche se abili sul territorio e addestrati nel modo migliore potrebbero arrecare disturbo alla selvaggina del posto non abituata a questo tipo di animali.
Inoltre, a questo bisogna aggiungere costi di trasporto molto alti e attenzione a norme sanitarie restrittive che possono rendere il viaggio complicato.