Caccia: Molise, prosegue la polemica sul Calendario Venatorio 2013-2014 approvato dalla Regione e bocciato da Arci Caccia e Federcaccia; ora alla bagarre si aggiungono ANUU Migratoristi, Libera Caccia, Enalcaccia e Italcaccia.
Ciò consentirebbe alla Regione Molise, nell’osservanza dei principi e delle norme stabilite dalla legge 11 febbraio 1992, n. 157 ed in conformità alle direttive comunitarie e alle convenzioni internazionali in materia di tutela della fauna e dell’ambiente naturale, di dettare norme per la tutela e la gestione del patrimonio faunistico-ambientale e per la disciplina dell’attività venatoria. Tale nota, stranamente, pur contenendo istanze condivise da tutti i cacciatori molisani, non è stata sottoscritta da Federcaccia e dall’Arcicaccia, cui pure era stato richiesto di aderire. A seguito della nota di cui sopra, la struttura regionale che si occupa di caccia, in un incontro informale con gli scriventi, precisava che non aveva potuto elaborare una bozza di calendario diversa in quanto gli AA.TT.CC. (Ambiti Territoriali di Caccia) del Molise, sebbene regolarmente e puntualmente sollecitati con richieste formali, non hanno mai fornito relazioni tecnico scientifiche sulle attività di ricognizione delle risorse ambientali e sulla consistenza faunistica, relazioni in assenza delle quali non è possibile sfruttare l’arco temporale 01 settembre – 31 gennaio previsto dalla Legge n. 157/92. In effetti lo scorso anno, proprio in assenza di studi e relazioni specifiche, il TAR Molise accolse un ricorso sulla caccia alla lepre presentato dagli ambientalisti.
Ciò premesso, la Federcaccia che, guarda caso, annovera tra le sue fila ben due dei tre presidenti degli AA.TT.CC. del Molise, anziché polemizzare con la Giunta Regionale, avrebbero dovuto fare autocritica e spiegare ad i cacciatori molisani che negli ATC, eccezion fatta per uno studio sulla lepre commissionato quest’anno dopo la su menzionata sentenza del TAR, non vengono assolutamente espletate ricognizioni ambientali e accertamenti sulla consistenza faunistica (nulla è stato mai fatto per quaglia, beccaccia, beccaccino, tordi, starna, fagiano, pernice rossa, coturnice, frullino, cinghiale, cervo, capriolo, daino, ecc…), incombenti che la L. 157/92 pone a loro carico ed in assenza dei quali non può essere un calendario venatorio in grado di soddisfare le legittime richieste ed aspettative dei cacciatori come avviene, invece, in quasi tutte le altre regioni d’Italia. Certamente gli emendamenti proposti dal Consigliere Regionale di minoranza Nicola Cavaliere, emendamenti richiamati da Federcaccia ed Arcicaccia nel loro articolo, sono condivisi da tutti i seguaci di Diana, ma se l’attività venatoria per il 2013-14 risulta essere penalizzata le responsabilità, prima ancora che dei politici, vanno ricercate nelle politiche gestionali insufficienti e/o carenti degli A.T.C..
L’augurio per il futuro è che gli A.T.C. cambino la loro politica gestionale investendo nella ricerca, nello studio delle specie, nella programmazione, utilizzando a tal uopo una parte delle ingenti risorse che allo stato attuale vengono spese esclusivamente in ripopolamenti spesso infruttuosi. Solo così la politica non avrà più alibi ed i cacciatori potranno finalmente ottenere quanto gli spetta in virtù della vigente normativa. Si precisa, altresì, che FACE Italia (in pratica il coordinamento nazionale delle Associazioni Venatorie) ha messo a disposizione del mondo venatorio gratuitamente quattro tecnici faunistici di spessore internazionale, tre dei quali in quota A.N.L.C. ed uno neutro, le cui ricerche hanno consentito a diverse regioni (Umbria, Marche, ecc.) di emanare calendari venatori perfettamente rispondenti alle richieste dei cacciatori ed immuni dal rischio di impugnativa da parte delle Associazioni Ambientali, in quanto suffragati da inoppugnabili studi tecnico – scientifici.
In ogni caso, con la presente, si chiede alla Giunta Regionale di voler adottare con urgenza una delibera che preveda la possibilità di esercitare l’attività venatoria, quantomeno in tre giorni fissi dal 15 al 30 settembre, alle seguenti specie: quaglia, fagiano, colombaccio, tortora. Solo in tal guisa, infatti, si potrebbe restituire un minimo di dignità ai quattromila cacciatori molisani che continuano a pagare tasse salatissime per esercitare la loro passione.
F.to
Associazione dei Migratoristi Italiani (A.N.U.U.) Molise
Associazione Nazionale Libera Caccia (A.N.L.C.) Molise
Enalcaccia Molise
Italcaccia Molise
( 8 agosto 2013 )
Fonte: TermoliOnline