Caccia in Molise: ANLC critica la decisione della Regione di non permettere l’accesso nel territorio ai cacciatori extra regione, “una riserva privata per i cacciatori residenti”.
La Giunta Regionale del Molise, con delibera 461/2012, ha emanato il calendario venatorio 2012/2013, che vieta l’accesso ai propri A.T.C. a tutti i cacciatori non residenti, con la seguente motivazione: in attesa della definizione della nuova pianificazione faunistico-venatoria regionale che, tra le altre cose, dovrà determinare il territorio agro silvo-pastorale (TASP), per evitare una eccessiva pressione venatoria sul territorio regionale che risulta ridotto a causa di numerosi insediamenti industriali e di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, per rafforzare il legame cacciatore-territorio stabilito dall’articolo 14 della norma statale in materia, i cacciatori non residenti non sono ammessi, per la corrente stagione, ad esercitare l’attività venatoria in Molise, ad eccezione delle Aziende Faunistiche Venatorie ed Agri Turistico Venatorie. Creando in questo modo, per i cacciatori residenti, circa un migliaio, una regione come riserva privata.
Questa anomalia venatoria, esclusivamente Molisana, si era verificata anche nella stagione venatoria 2010/2011, abrogata dal TAR del Molise che, con sentenza 02/12/2010, imponeva la regione stessa all’attuazione immediata del piano faunistico venatorio. Visto il ripetersi degli eventi, supponiamo, che la Regione Molise non abbia compreso la sentenza sopra citata e continui a legiferare a proprio piacimento.
Ci sentiamo delusi, amareggiati e anche discriminati, abbiamo una licenza di caccia valida per tutto il territorio Italiano ma dobbiamo pagare il permesso “sempre se ci accettano” per accedere in Province e Regioni in cui non siamo residenti. Personalmente ogni volta che varco un confine venatorio mi viene in mente la scena del fiorino nel film non ci resta che piangere con Troisi e Benigni, molto divertente ma……… quello era un film.
Con l’augurio che, Associazioni o Federazioni si facciano carico di queste problematiche e si adoperino, nelle sedi più opportune, affinché il cacciatore Italiano non sia più relegato agli arresti domiciliari, ma riacquisti dignità e libertà.
Salutiamo.
A.N.L.C. Circolo Osimo