A breve l’apertura della Stagione Venatoria ma considerata la siccità e gli incendi che hanno colpito boschi e campagne italiane il ministro Catania ne auspica il rinvio.
Il ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania rivolge un appello alle Regioni italiane: “Diamo tregua ai boschi, la fauna è troppo vulnerabile”; l’invito del ministro è stato rivolto alla luce del l’ultimo bollettino del Corpo Forestale dello Stato che conta 108 roghi appiccati nella sola giornata di lunedì. Tra le regioni più colpite la Campania comprese le bellezze della Costiera amalfitana. Secondo il Ministro “L’apertura della stagione della caccia, laddove gli incendi sono stati più aggressivi, dovrebbe essere posticipata”.
In quasi tutte le regioni italiane, soprattutto quelle del centro-sud, sabato 1 settembre si aprirà la Stagione Venatoria in regime di preapertura; in particolare la caccia si aprirà anticipatamente nelle regioni più colpite dagli incendi e dalla siccità come la Campania, la Calabria, il Lazio, la Puglia, la Sicilia, la Sardegna, la Basilicata, e la Toscana, dove gli incendi hanno colpito anche riserve naturali.
La prima proposta di rinvio della stagione venatoria viene dalle associazioni ambientaliste prime fra tutti La Coscienza degli Animali con a capo l’ex ministro Brambilla e il dott. Veronesi; il fine del rinviare l’inizio della stagione di caccia sarebbe quello di lasciar ossigenare la macchia mediterranea con il clima più fresco di questi giorni e dare quindi un po’ di tregua alla fauna.
Il ministro Catania ha abbracciato la linea ambientalista schierandosi a favore del posticipo dell’apertura della stagione venatoria nelle zone più colpite da siccità e incendi pertanto sosterrà la proposta nell’incontro con tutti gli assessori regionali all’Agricoltura convocati a Roma il prossimo 5 settembre per parlare proprio di siccità.
Sulla questione il ministro Catania ha spiegato, “Il momento burocratico, un calendario fissato da tempo, non deve prevalere sul momento naturale. I boschi italiani sono in uno stato penoso, se ne deve tenere conto. Lo si può fare in modo intelligente, nei territori dove i fuochi hanno colpito pesantemente, lasciando che siano le Regioni, nei loro poteri, a decidere, ma il calendario dei territori quest’anno chiede al calendario venatorio una pausa di riflessione”.
Gli esponenti ambientalisti chiedono quindi in ogni regione, ma soprattutto in quelle più colpite il rinvio, se non addirittura l’annullamento della Stagione Venatoria; primo fra tutti il il presidente dei Verdi alla Regione Lazio, Angelo Bonelli, che annuncia una diffida nei confronti della presidente della Regione, Renata Polverini, qualora non fermasse la preapertura della caccia.
Anche l’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha inviato una nota a tutte le Regioni chiedendo una stretta regolamentazione della caccia al fine di ridurre il rischio di infliggere gravi danni alle popolazioni di fauna selvatica che già hanno subito negli ultimi mesi un evidente stress fisico con la forte riduzione delle risorse alimentari disponibili e degli habitat che in molti casi ha portato all’aumento della mortalità di esemplari giovani e adulti.
A difesa della categoria cacciatori il presidente di Arci Caccia Roma, Andrea Severi, ha affermato, “I nostri cacciatori nei boschi sono un deterrente agli incendiari, il primo controllo del territorio”; inoltre le Associazioni Venatorie più rappresentative si sono riunite al fine di costituire un fronte comune per rivendicare con forza e determinazione l’identità di cacciatore nonché le tradizioni e la cultura venatoria.
(29 agosto 2012)
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