Il reato suggerito dovrebbe essere, secondo la Brambilla, equiparato all’omicidio colposo aggravato, prendendo spunto dall’omicidio stradale. Le pene previste sarebbero dunque comprese tra i 2 e i 7 anni di carcere. Inoltre, l’ex ministro vorrebbe delle aggravanti, vale a dire il mancato rispetto della distanza di sicurezza e lo stato di salute. Ecco perchè la scatenata leader animalista ha fatto riferimento persino alla stretta sul porto d’armi.
Come se non bastasse, nell’intervista al Corriere si fa riferimento alla modifica delle date del calendario venatorio (“Ormai è provato che gli incidenti di caccia più brutti avvengono durante il fine settimana“), nello specifico una limitazione o sospensione dell’attività venatoria nei giorni di sabato e domenica. Proprio stamattina la Brambilla sarà ospite a Uno Mattina per confrontarsi con i vertici della Federcaccia.