Michela Vittoria Brambilla, ex ministro e attuale leader del Movimento Animalista, è tornata alla carica con la sua proposta di istituire il reato di omicidio venatorio. L’intervista rilasciata al Corriere della Sera non farà sicuramente piacere al mondo della caccia. In particolare, è stato preso a pretesto l’incidente avvenuto in provincia di Ancona su cui si sta facendo ancora luce: le frasi sono state ad effetto, come ad esempio “Nel caso della caccia la sicurezza dei cittadini viene dopo il divertimento di pochi”.
Il reato suggerito dovrebbe essere, secondo la Brambilla, equiparato all’omicidio colposo aggravato, prendendo spunto dall’omicidio stradale. Le pene previste sarebbero dunque comprese tra i 2 e i 7 anni di carcere. Inoltre, l’ex ministro vorrebbe delle aggravanti, vale a dire il mancato rispetto della distanza di sicurezza e lo stato di salute. Ecco perchè la scatenata leader animalista ha fatto riferimento persino alla stretta sul porto d’armi.
Come se non bastasse, nell’intervista al Corriere si fa riferimento alla modifica delle date del calendario venatorio (“Ormai è provato che gli incidenti di caccia più brutti avvengono durante il fine settimana“), nello specifico una limitazione o sospensione dell’attività venatoria nei giorni di sabato e domenica. Proprio stamattina la Brambilla sarà ospite a Uno Mattina per confrontarsi con i vertici della Federcaccia.