Filippo Merlini è il nuovo presidente dell’ATC MS13, si apre adesso l’era del piano agricolo forestale.
Filippo Merlini fivizzanese della Federcaccia è il nuovo presidente del Comitato di Gestione dell’Ambito Territoriale di Caccia 13 della Provincia di Massa Carrara. Le linee del nuovo piano agricolo forestale regionale per disegnare un nuovo rapporto tra mondo della caccia, agricoltura, ambiente e parti sociali.
Secondo il nuovo Presidente Comitato Gestione ATC MS13: “Caccia, agricoltura e ambiente settori indispensabili l’uno all’altro”. Filippo Merlini è il nuovo Presidente del Comitato di Gestione dell’Ambito Territoriale di Caccia 13 della Provincia di Massa Carrara. 39 anni, nato a Fivizzano dove risiede e vive, libero professionista, Merlini è stato scelto per accompagnare l’ATC nella nuova era aperta dal Piano Regionale Agricolo e Forestale, il nuovo strumento di programmazione per la pianificazione degli interventi agricoli e forestali per il periodo 2012 – 2015 che ha l’obiettivo di migliorare, da tutti i punti di vista, la gestione agricola, faunistico venatoria, della pesca e per l’acquacoltura.
Insieme a Merlini, espressione di Federazione Italiana della Caccia – FIDC, sono entrati a far parte del Comitato Maurizio Garfagnini (Coldiretti), Alberto Duranti (Confederazione Italiana Agricoltori – CIA), StefanoCattani (Libera Caccia) e Massimo Ratti (Ekoclub). Confermati nell’organo di gestione, Roberto Verzanini (Coldiretti) designato Vice Presidente, Piero Calevro (Arcicaccia), Gionni Fiorentini (Provincia di Massa Carrara), Piero Lazzini (Provincia di Massa Carrara) e Luigi Ringozzi (Legambiente).
E proprio dal Praf, da un “dialogo aperto e costante con il mondo agricolo e le parti sociali” riparte il lavoro del Comitato di Gestione come conferma Merlini. “Caccia, agricoltura e ambiente sono settori e stili di vita di indissolubilmente legati e da questa considerazione dobbiamo partire ogni volta quando parliamo di gestione del territorio. Uno dei punti cardine del nuovo strumento di programmazione è il mantenimento della biodiversità da attuarsi anche attraverso il raggiungimento di equilibrate popolazioni di ungulati selvatici”.
Tre lepriorità individuate dal nuovo comitato di Gestione: “Oltre ad una severa gestione delle specie ungulate, che costituisce la base, necessaria, per una seria e costruttiva politica di gestione complessiva del territorio, da attuarsi in piena collaborazione con il mondo agricolo, il Comitato si prefigge di attuare programmi di miglioramento ambientale e razionalizzazione dei prelievi al fine di riqualificare le popolazioni della tipica fauna stanziale lepre, pernice rossa, starna e fagiano. Questi sono gli obiettivi – analizza il neo Presidente – per il raggiungimento dei quali stiamo già lavorando tutti insieme con perfetta sintonia”.
Proprio in tema di ungulati, in particolare dei cinghiali, più volte al centro di polemiche, spiega: “Il numero deve tornare ad un livello accettabile e sopportabile per il territorio; i cinghiali sono troppi nonostante le politiche di gestione attivate in questi anni, l’aumento continuo dell’habitat a loro congeniale, ha portato la popolazione a crescere considerevolmente divenendo, in alcuni casi, una vera e propria emergenza; è intenzione del Comitato di attuare ogni iniziativa, anche prendendo spunto da realtà diverse, sia nazionali che straniere, per intervenire”.
In questo senso va anche la pubblicazione del bando per l’accesso all’utilizzo in comodato d’uso di attrezzature per la prevenzione danni alle produzioni agricole: “abbiamo incrementato – spiega – le risorse per questa voce spostandole da altri piani finalizzati”.
Il bando mette in condizioni gli agricoltori professionali e imprese con partita Iva di ricevere recinzioni elettriche o fisse per difendere le colture dagli ungulati. Scadenza per presentare le domande il 2 agosto (bando online su sito www.atcms13.it).
Un pensiero particolare va alla caccia tradizionale che è direttamente collegata ad una altra voce, oggi sempre più sensibile nella gestione di un qualsiasi organo, ente, associazione, come quella dei costi. Le scelte saranno assunte dal Comitato anche in base a studi approfonditi ed analisi “non attraverso una gestione orizzontale, ma attraverso una razionalizzazione delle risorse, l’individuazione delle aree più idonee a sviluppare progetti di inserimento e ripopolamento e monitorando queste scelte. Possiamo creare delle micro-economie partendo dall’allevamento della selvaggina”.
E proprio quest’ultimo è un punto di continuità importante rispetto al passato. L’Atc 13 è stata una delle prima in Italia, la prima in Toscana, a costruire un progetto per favorire il ripopolamento della lepre stanziale coinvolgendo direttamente gli agricoltori. “Un buon punto – conclude Merlini – da cui iniziare a sviluppare progetti per favorire il ripopolamento della piccola stanziale”.
Per informazioni, aggiornamenti e modulistica potete contattare il sito www.atcms13.it
Ambito Territoriale di Caccia MS 13
Andrea Berti
Ufficio Stampa&Comunicazione