Caccia: Marche, il presidente di Idv alla Regione, Paolo Eusebi replica alla Lac sulla questione della caccia in deroga allo Storno.
Non voglio entrare nella polemica spicciola alimentata dal Presidente della LAC, un’associazione che ha come “mission” l’abolizione della caccia e quindi non la sua disciplina e regolamentazione come previsto dalla legge nazionale 157/92 e dalle norme comunitarie, ma credo sia doveroso e corretto precisare che già nel 2011 la Commissione Europea – unico organo competente a valutare le procedure che attivano i prelievi in deroga – ha definito privi di vizi i provvedimenti adottati dalla Regione Marche per il prelievo dello Storno. Ricordo a chi ricorda solo le cose che gli fanno comodo che nel 2012, tramite il Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’atto contenente le motivazioni e i criteri per l’attivazione della deroga al prelievo venatorio dello Storno è stato preventivamente sottoposto alla valutazione della Commissione Europea e il provvedimento regionale ne ha recepito le osservazioni. A chi si batte per le proprie convinzioni, se fosse leale e corretto, anche se non le condividessi per niente, andrebbe tutto il mio rispetto, ma ritengo che anche le ragioni del mondo agricolo a non vedersi troppo danneggiato nel proprio lavoro vada rispettato ( ricordo che anche in sede europea si sta valutando seriamente di togliere lo Storno, in pericoloso incremento, dall’elenco delle specie “protette”).
Ricordo che grazie ad un lavoro intelligente e serio degli ottimi funzionari dell’Ufficio Caccia della Regione Marche e dell’Osservatorio Faunistico Regionale, il prelievo in deroga avveniva dopo un esame scrupoloso , in collaborazione con Comuni e ATC, in quei Comuni che avevano avuto danni alle colture. Pertanto sarebbe opportuno, secondo il mio modestissimo parere, che la Giunta Regionale continuasse a percorrere il percorso tracciato nel 2012, nell’interesse dei nostri splendidi vigneti e uliveti i cui frutti vanno a maturazione proprio in questi periodi, utilizzando a loro parziale protezione anche quella passione dei nostri cacciatori che spesso ( purtroppo non sempre! ) sono i veri ambientalisti e che possono risultare preziosi, come spero e come ho operato affinchè lo fossero nel controllo di quella che rischia di diventare una vera piaga: i cinghiali e gli ungulati in genere.
Amo la caccia alla beccaccia, i cani da caccia e la Natura. Mi interessa molto l'attualità venatoria.
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