Manifestazione Nazionale dei Cacciatori del 9 marzo: Enalcaccia Sardegna parteciperà – come ricevuto pubblicato –
Dopo aver atteso che le parti si pronunciassero, confidato, fino all’ultimo, in un residuo senso delle istituzioni che imponesse ad alcuni rappresentanti delle stesse il rispetto per lo Stato che, per primi, i delegati dei cittadini, sono tenuti a onorare con dedizione, avendo letto attentamente, per settimane notizie, dichiarazioni stampa e quant’altro da parte di alcuni importanti esponenti Istituzionali, l’Unione Nazionale Enalcaccia Pesca e Tiro della Sardegna, in sintonia con lo Statuto Enalcaccia e con l’autonomia decisionale consentita dall’Unione, dichiara ufficialmente di Aderire alla Manifestazione Nazionale dei Cacciatori Italiani.
Ciò anche in seguito alle recenti vicissitudini politiche della Sardegna, le quali hanno dimostrato che l’Isola necessita di una sua autonomia venatoria ed essa può essere rafforzata, non solo da alcune coraggiose prese di posizione della Giunta e del Consiglio Regionale, bensì anche dal recepimento integrale delle Direttive Comunitarie (sebbene in ritardo di trentun anni) e da un ammodernamento della Legge n° 157 dell’11 febbraio 1992, che tenga conto delle differenze intercorrenti tra le diverse regioni italiane per ciò che concerne la fauna, i biotopi ed ancor più della diversificazione dei passi della selvaggina migratoria a cui è soggetta la Sardegna, la quale è, come fatto osservare altre volte, politicamente integrata, ma geograficamente distante oltre quattrocento chilometri dalla penisola.
Le recenti dichiarazioni dei ministri dell’Ambiente e del Turismo nei confronti dei cacciatori italiani sono state molto pesanti, soprattutto poiché provenienti da due rappresentanti delle Istituzioni le quali, nei loro ruoli, avrebbero dovuto essere “super partes”.
Un’ eventuale forzatura delle decisioni parlamentari in seguito alle dichiarazioni di cui sopra (delle quali si trova ampia documentazione scritta) creerebbe un “vulnus” nella democrazia, un aggravio della posizione dei cacciatori italiani, in generale, sardi in particolare e produrrebbe deleterie conseguenze nell’economia legata al settore venatorio ancor più di quanto ha già prodotto l’attuale Legge 157/92.
Luca Davide Enna