Caccia in Lombardia: la Regione ha bocciato sul nascere il progetto di legge sulla caccia in deroga suscitando il malcontento dei cacciatori con il compiacimento degli animalisti.
Il Consiglio Regionale lombardo nei giorni scorsi ha deciso, con la maggioranza dei voti, di non procedere all’esame del progetto di legge contenente la disciplina per il prelievo venatorio della migratoria. Proprio con quei politici, la maggioranza, che hanno votato contro il provvedimento, se la prendono i cacciatori lombardi per aver tradito il mondo venatorio dopo le tante promesse fatte.
Il presidente provinciale di Federcaccia, Marco Bruni ha mostrato poca meraviglia per la decisione del Consiglio Regionale in quanto già le due delibere regionali sullo storno e gli impianti di cattura avevano scarsa attendibilità; secondo Bruni infatti la prima “è inattuabile perché impone di cacciare solo in vigneti e frutteti con frutto pendente senza richiami né finti né vivi, e ditemi dove si vanno a trovare in ottobre i frutti pendenti nei vigneti”.
Inoltre per Bruni la mancata applicazione delle deroghe per peppole e fringuelli non costituirebbe un diritto negato ai cacciatori proprio perché “La Regione ne attuava il prelievo in deroga, ma era un’eccezione e non sono d’accordo con chi parla di diritto negato”. Per quanto concerne la delibera sugli impianti di cattura, Bruni spiega che “se ne prevede la chiusura dal 2017 affossando una tradizione bresciana secolare”.
Ciò che però fa infuriare maggiormente il presidente provinciale di Federcaccia è la mancanza di correttezza da parte della Regione di escludere senza motivazioni dalle specie cacciabili previste dal Calendario Venatorio, due specie appena cinque giorni l’invio dei tesserini ai 100 mila cacciatori lombardi. Bruni si dice amareggiato per le false “enormi aspettative” create dai politici e spiega che proprio la Lega Nord “per tutto agosto aveva ripetuto che senza deroghe sarebbe caduta la Giunta Formigoni, e Alessandro Marelli faceva promesse roboanti all’apertura della fiera di Gussago, ma il voto dell’altro giorno dimostra che anch’essa era spaccata. Avrei preferito che riconoscesse le difficoltà, vista la lettera del Commissario europeo del 25 maggio, che minacciava sanzioni in caso di replica dell’anno scorso”.
Riguardo alla delibera sulla disciplina della caccia in deroga, Bruni afferma che la proposta di delegare alle Province “sarebbe stata giusta, se fosse arrivata in tempi utili e non all’ultimo momento. Tra la Lega che propone una legge come l’anno scorso, l’Udc che fa lo stesso e il consigliere Vanni Ligasacchi che rincorre, alla fine siamo rimasti con un pugno di mosche in mano. Fare gli sbruffoni non paga affatto”. Infine secondo Bruni non resta altro che “avviare un lungo lavoro con la Ue per trovare il modo di fare le deroghe in perfetta legalità”.
Il presidente regionale di ANUU Migatoristi, Domenico Grandini, ha affermato “Siamo martellati da tutte le parti, quel voto ha tagliato fuori ogni possibilità di parlare di deroghe prima di sei mesi” ma non perde le speranze e annuncia, “stiamo preparando un documento per coinvolgere altre associazioni venatorie e chiedere a tutte le forze politiche che siedono in Regione di adoperarsi per chiedere una delibera di Giunta che autorizzi il prelievo di alcune specie”. Per Grandini “è importante che si faccia. Ed è bene che anche la Lega se ne faccia promotrice, ha cinque assessori in Giunta compreso De Capitani alla Caccia: che minacci di farli dimettere”.
Di tutt’altra opinione ovviamente sono gli animalisti che invece festeggiano per la decisione della Regione, dopo che nei giorni scorsi avevano inviato una diffida ai consiglieri Regionali, con contestuale segnalazione alla Corte dei Conti, ove facevano notare che la questione non verteva solo sulla tutela delle specie volatili ma anche sul rischio di incorrere in pesanti sanzioni da parte della Comunità Europea.
Le varie sigle animaliste tra cui Wwf, Lipu e Lac nei propri comunicati hanno espresso le loro critiche all’operato dei consiglieri procaccia esultando per la mancata approvazione delle delibere sul prelievo in deroga, “Si conclude, speriamo definitivamente, il regime di illegalità in ambito venatorio che ha interessato la regione per troppi anni, a causa dell’approvazione sistematica di norme incostituzionali e anticomunitarie con gravi e irreparabili danni alle popolazioni di uccelli migratori, protetti all’estero e condannati invece a finire nei carnieri italiani”.
Dagli animalisti arriva poi un monito all’Amministrazione regionale ed al Governo, “Ne prenda atto la Lombardia e non tenti ora di approvare alcuna delibera di salvataggio. Ma ne prenda atto anche il Governo, che ora ha il compito di adeguare la Legge Nazionale in modo che queste vicende non si ripetano più”.
27 settembre 2012
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