Caccia: Lombardia, provvedimento del Consiglio regionale sui richiami vivi, “Limiti ai controlli delle guardie venatorie”.
Approvato emendamento alla Legge comunitaria regionale che sancisce il divieto di manipolazioni, e pratiche invasive nei controlli, da parte delle guardie venatorie per quanto attiene i richiami vivi. Nel merito è intervenuto il propositore e vice capogruppo del Carroccio a Palazzo Pirelli, Fabio Rolfi.
“Si tratta di un provvedimento importante – spiega l’esponente leghista – che per la prima volta va a sancire un limite all’esercizio dell’attività di controllo delle guardie venatorie. È capitato infatti che questi corpi abbiano spesso esercitato tale attività in modo troppo invasivo, perpetrando manipolazioni dei richiami vivi, in modo lesivo del principio del benessere animale, proprio come più volte evidenziato dagli stessi cacciatori. In certe situazioni particolari, è capitato inoltre che venissero arrecati anche gravi danni agli stessi animali oggetto del controllo. Da adesso invece si fornisce uno strumento capace di dire basta ad episodi che hanno visto guardie arrivare ai capanni ed aprire le gabbie a loro piacimento, causando i problemi esposti in precedenza.
A questo punto – conclude Fabio Rolfi – spetterà ora alle Province, nell’ambito delle proprie disposizioni regolamentari, andare a declinare questo principio in modo concreto, prevedendo anche le necessarie sanzioni per i trasgressori.”
In aula durante il Consiglio Regionale odierno si è tenuta inoltre la discussione sul progetto di legge 137, “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Regione Lombardia derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’unione Europea”. Il Movimento 5 stelle ha presentato un ordine del giorno contenente le forti criticità riguardo gli anelli in allumino utilizzati per l’identificazione dei richiami e la contrarietà all’uso delle reti per la cattura. Un idea, quella espressa dai Grillini, di essere anticaccia e di opporsi all’utilizzo di richiami vivi e di non prevedere in futuro l’uccellagione.
Il consigliere Sala è intervenuto con determinazione sostenendo che “ In quest’aula non siedono solo gli anticaccia, ma anche chi è favorevole alla cultura e tradizione venatoria locali. L’espressione di voto del consiglio è stata contraria all’ordine del giorno presentato dal Movimento 5 Stelle. La banca dati dei richiami vivi sarà un buon viatico in futuro per richiedere ad I.S.P.R.A. ed alla Comunità Europea di mantenere nei prossimi anni l’uccellagione, richiedere ad I.S.P.R.A la possibilità di poter effettuare la caccia in deroga. L’impegno dell’assessorato regionale e del consiglio è quello di addivenire a questi risultati.
Milano, 25 marzo 2014