La legge regionale della Lombardia sui richiami vivi è stata impugnata dinanzi alla Corte Costituzionale dal nuovo Governo.
Il neo insediato Governo Monti, nel corso della seduta del Consiglio dei Ministri del 21 novembre scorso ha ritenuto di sottoporre al vaglio della Corte Costituzionale la Legge 16/2011 della Regione Lombardia riguardante l’approvvigionamento di volatili da utilizzare come richiami vivi dai i cacciatori che praticano il tipo di caccia da appostamento.
La legge regionale in questione approvava infatti un piano di cattura degli uccelli di determinate specie da utilizzare come richiami vivi nella stagione venatoria 2011/12 da quei cacciatori che pratichino la caccia apposrtamento con richiami vivi.
Le motivazioni dell’impugnazione da parte del Governo si ravvedono nel fatto che è stato rilevato che “vi era l’assenza del parere obbligatorio dell’ Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale – mancano i presupposti previsti dalla direttiva comunitaria per la tutela dell’avifauna n.147 del 2009, che peraltro richiede il requisito dell’assenza di soluzioni alternative (ad esempio richiami allevati e non prelevati in natura)”.
Ovvia la soddisfazione degli ambientalisti che si aggiunge a quella per la notiza della chiusura dei roccoli bresciani da parte del TAR.