Vita difficile per i cacciatori calabresi. Dopo la Campania le associazioni ambientaliste prendono di mira la Calabria e minacciano un nuovo ricorso al TAR per la modifica al Calendario Venatorio.
31 Agosto 2011 – Dopo lo Stop alla preapertura della stagione venatoria in Campania ad opera del Tar di Napoli in accoglimento al ricorso del WWF, un’altra associazione ambientalista, la Lipu-BirdLife Italia si propone contro la preapertura in Calabria ed in altre regioni italiane prevista per domani 1 settembre.
Anche la LIPU basa le proprie motivazioni sul fatto che “la pre-apertura della caccia in programma dal primo settembre colpirà specie in un momento in cui hanno appena terminato la nidificazione mettendo così a rischio le popolazioni”.
Oltre ad appoggiare in pieno la sentenza del Tribunale Amministrativo campano gli ambientalisti pensano che “in Calabria la preapertura aiuterà i bracconieri, specialmente quelli che sparano ai falchi migratori e le quaglie”.
Inoltre dichiarano che “in Calabria il Calendario Venatorio approvato dalla Giunta Scopelliti presenta ancora elementi di illegittimità, come la possibilità di sparare al Tordo bottaccio ed alla Beccaccia fino al 19 gennaio ed al Tordo sassello fino al 30 gennaio 2012 (anziché fino al 10, come previsto dalla legge)”; in base a queste motivazione la LIPU sta valutando la possibilità di proporre un nuovo ricorso al TAR sulla scia di quello proposto dal WWF non tanto in direzione del blocco della preapertura visto che ormai non ci sarebbero i termini tecnici per la presentazione ma finalizzato alla modifica del Calendario Venatorio in Calabria per quanto concerne i periodi di cacciabilità per alcune specie.