Caccia: Liguria, il Tar sospende anche il nuovo Calendario Venatorio transitorio approvato pochi giorni fa che permetteva l’immediata apertura della caccia.
Il Tar ha sospeso il nuovo calendario venatorio licenziato sabato dalla Commissione Regionale che ha permesso di riaprire la caccia già a partire da domenica. Era stata la Giunta, per superare lo stop imposto dal Consiglio di Stato, a deliberare d’urgenza venerdì un nuovo calendario transitorio che fosse in linea con i pronunciamenti della corte e non in contrasto con i pareri Ispra. Il provvedimento, proposto dall’assessore Briano, sabato mattina aveva avuto l’ok della Commissione guadagnando grande soddisfazione da parte dei cacciatori e di alcuni amministratori, in primis il capogruppo della Lega Nord Francesco Bruzzone che aveva anche occupato l’aula del Consiglio Regionale per protesta.
Le associazioni ambientaliste WWF, LAC e V.A.S. , promotrici del ricorso che ha portato il 15 ottobre scorso alla sospensiva (per 4 giorni) del calendario venatorio regionale della Liguria 2013/14 , tramite Decreto Cautelare del Consiglio di Stato n. 4023, oggi ottengono un secondo stop alla stagione di caccia. Infatti stamane, 24 ottobre, le stesse associazioni hanno ottenuto in tempo record un nuovo ricorso, un Decreto Cautelare urgente del presidente TAR Liguria, con cui si sospende – sino alla trattazione da parte dell’intero collegio stabilita per il 13 novembre prossimo – la delibera della Giunta Regionale del 18 ottobre, ossia quella che col placet della IV commissione consiliare poi riunitasi eccezionalmente di sabato, aveva varato un Calendario Venatorio transitorio per riaprire la caccia.
Però il nuovo provvedimento “tappullo” proposto dall’assessore Briano, a dire degli anticaccia, era carente dei pareri obbligatori della Commissione faunistica consultiva, e di quello dell’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale. Stop da subito quindi ad ogni forma di caccia per i quasi 18.000 cacciatori liguri; chi si reca a caccia ora rischia una denuncia penale (pena da tre mesi ad un anno) , il sequestro di armi e munizioni, e la sospensione della licenza da uno a tre anni.
Sulla questione da parte dell’Amministrazione Regionale si è espressa con preoccupazione l’assessore all’ambiente della Regione Liguria, Renata Briano, affermando, “Sono molto preoccupata per i danni economici, soprattutto per l’entroterra, conseguenti alla sospensione del nuovo calendario venatorio e ancora di piu’ per i danni all’agricoltura, dovuti soprattutto alla sospensione della caccia al cinghiale”. Proseguendo la Briano ha poi aggiunto, “Questa sospensione giunge inaspettata – dice Briano – in quanto il nuovo calendario era molto piu’ restrittivo di quello precedente che lo stesso TAR non aveva sospeso”.
Non sono mancati i commenti ovviamente soddisfatti dei promotori del ricorso, WWF, LAC e VAS che avevano già tacciato la nuova delibera di essere un provvedimento “fotocopia” che “Persevera nel consentire una pressione venatoria insostenibile sul patrimonio della fauna selvatica migratrice. Non si tratta pertanto di una risposta corretta al decreto cautelare del Consiglio di Stato del 15 ottobre scorso, che aveva sospeso la caccia in Liguria”. Non mancano poi gli attacchi al consigliere Bruzzone, “Il consigliere regionale Bruzzone può tornare ai suoi sonni sul pavimento o sui divanetti del consiglio regionale; per quanto ci riguarda la normativa sulla salvaguardia e gestione della fauna selvatica deve essere rigorosamente rispettata anche in Liguria, se per caso non si fosse ancora capito laggiù in Via Fieschi”.
Proseguendo gli anticaccia annunciano, “Il mondo ambientalista continuerà a vigilare, anche tramite i propri legali, contro eventuali nuove delibere gattopardesche, che tentino di cambiare qualche virgola eludendo il parere dell’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale ; criticità erano già state evidenziate riguardo ai periodi di caccia troppo lunghi per alcune specie in inverno (tordi , beccacce), e al numero eccessivo di giornate di caccia nei mesi di ottobre e novembre, in cui si concentra il passaggio autunnale dei migratori. La Regione Liguria è priva di un piano faunistico regionale aggiornato, come prevede la normativa statale”.
Infine le associazioni animaliste accusano, “Purtroppo l’assessore regionale Briano quest’anno ha evitato un serio confronto che portasse ad un Calendario Venatorio redatto nel rigoroso rispetto della normativa statale vigente, quando i dovuti passi per evitare censure dei giudici amministrativi potevano essere percorsi con un minimo di buon senso, senza coltivare le frange più esagitate del mondo venatorio”.
24 ottobre 2013
Fonte: Genova24 – AgenParl