Caccia in Liguria: la Regione modifica il Calendario Venatorio a seguito della decisione del Tar di sospendere il documento in alcune sue parti.
La Regione Liguria ha reso note le limitazioni alla caccia dopo il pronunciamento del Tar Liguria che nella giornata del 17 settembre, sul ricorso di alcune associazioni ambientaliste, ha sospeso, almeno fino all’udienza del prossimo 17 ottobre, alcune parti del calendario venatorio regionale.
Il calendario continua ad essere vigente con le seguenti limitazioni: le specie quaglia, pernice rossa, starna, fagiano, germano reale, folaga, tordo bottaccio, tordo sassello, cesena e lepre comune saranno cacciabili dal 1 ottobre 2012.
Sempre dal 1 ottobre e fino al 17 ottobre 2012 – fermo restando il “silenzio venatorio” nei giorni di martedì e venerdì – le giornate di caccia, anche alla selvaggina migratoria, saranno tre, a scelta del cacciatore.
Nelle zone umide, habitat delle specie acquatiche, dovranno essere utilizzate esclusivamente munizioni atossiche non contenenti piombo. Il provvedimento del Tar Liguria non ha alcun effetto sulla caccia al cinghiale e agli altri ungulati.
Sulla questione si è pronunciato il consigliere regionale, Francesco Bruzzone, che ha dichiarato, “Il Tar ha sospeso l’efficacia di alcune parte del calendario venatorio fino al 16 ottobre. In attesa di entrare nel merito della questione, la caccia non si interrompe”.
Proseguendo Bruzzone ha spiegato, “La Regione deve solo comunicare che alcune specie, cacciabili già da ieri, non lo sono più fino al 1 ottobre e che, dal 1 ottobre, le giornate di caccia non sono cinque settimanali ma tre. Credo che sia giusto che la Regione lavori per arrivare alla udienza collegiale del 17 ottobre e dimostrare che questa differenza che c’è rispetto al parere dell’Ispra è giustificata”.
Continuando il consigliere regionale afferma critico, “Tra i paradossi che mi vengono in mente, si dice ad esempio che il tordo bottaccio è giusto cacciarlo dopo il primo ottobre perché fino allora i piccoli sono ancora dipendenti da genitori. Il fatto è che in Liguria non c’è questa specie. Insomma, basta chiarire la questione, perché nessuno, e men che meno i cacciatori, deve essere preso in giro. Guardo con attenzione quello che fanno gli ambientalisti e non ne ho mai visto uno sul territorio a pulire i boschi. Semmai ci vedo i contadini e i cacciatori” dice ancora Bruzzone.
Infine il consigliere Bruzzone ha concluso amareggiato, “Qui si passa da 5 a 3 giorni di caccia, in una regione confinante con la Francia dove, invece, si caccia 7 giorni su 7. Diventa difficile impostare discorsi seri con chi è animato solo da uno spirito sentimentale e animalista che è molto distante dalla realtà e da quello che sono la natura e l’ambiente”.
19 settembre 2012