Caccia in Liguria: a Genova i cacciatori liguri protestano contro la decisione del Tar di sospendere il Calendario Venatorio regionale.
Nella mattinata odierna circa un centinaio di cacciatori hanno deciso di scendere in piazza ed hanno deciso di manifestare il loro dissenso contro la decisione del Tar di sospendere una parte del Calendario Venatorio approvato dalla Regione lo scorso 7 agosto.
L’occasione è stata la conferenza regionale dell’agricoltura presso la sede della Borsa di Genova; il presidente dell’ATC Genova 1, Adriano Zanni, era tra i manifestanti ed ha spiegato, “Abbiamo avuto la sospensiva dell’attività venatoria in base al Calendario Venatorio della regione dal Tar Liguria in base ad un ricorso che è stato presentato dalle associazioni ambientaliste. Noi abbiamo fatto questo presidio di protesta in collaborazione con il mondo agricolo che ci è molto vicino e con cui collaboriamo spesso, per portare le nostre rivendicazioni in quanto come cacciatori abbiamo pagato il tesserino, il porto d’armi e quant’altro ma proprio alla vigilia dell’apertura abbiamo subito questo stop che si protrarrà per almeno 15-20 giorni e non è ancora detto che sia finita perché il 17 di ottobre ci sarà il pronunciamento ulteriore del Tar. Questo è un grosso handicap su una problematica che comunque è sancita dalla Legge Nazionale che ci consente di andare a caccia con delle regole ben precise”.
Il presidente di Federcaccia Genova, Andrea Campanile, ha tenuto a precisare che “Non è una protesta contro gli agricoltori ma una segnalazione agli agricoltori di una situazione che si sta creando sul nostro territorio”.
Proseguendo Campanile ha infatti spiegato “Noi oggi ci siamo trovati improvvisamente sotto attacco tramite ricorsi che ci stanno tagliando le gambe, chiediamo a loro un appoggio e una linea comune per affrontare un problema che oggi è attuale ma domani potrebbe diventare molto più problematico”.
Infine il presidente di Federcaccia ha concluso il proprio intervento affermando amareggiato, “Negli ultimi anni abbiamo cercato di dare un’ipostazione all’attività venatoria il più attuale e moderna possibile, abbiamo fatto protocolli d’intesa con il mondo ambientalista, abbiamo cercato di sdoganarci dall’idea sbagliata del cacciatore che spara a tutto ciò che si muove. Abbiamo fatto piani di selezione e abbattimento per fare una caccia moderna sul nostro territorio, ma attacchi di questo tipo ci fanno tornare indietro di 15 anni”.
In piazza al fianco dei cacciatori c’era anche una delegazione della Coldiretti per la quale il vicedirettore provinciale, Mauro Giordani, ha commentato, “La caccia è intrinsecamente legata all’agricoltura. Perché da sempre l’uomo ha governato la fauna e sicuramente, in questo momento quando la caccia sospende l’attività venatoria, soprattutto con il proliferare di danni da ungulati, cinghiali e fauna selvatica in genere, daini e caprioli, in questo momento poi gli agricoltori sono esasperati”.
Sugli striscioni e i cartelloni di protesta dei cacciatori si poteva leggere “Noi siamo i primi cittadini dell’ambiente”, “Politici non tradite la costituzione”; uno tra i cacciatori anziani presenti alla manifestazione ha affermato, Ho cominciato ad andare a caccia nel 1960 e quest’anno è stato il 52mo rinnovo che ho fatto ma un caos così non c’è mai stato. Noi siamo cittadini e come tutti gli altri chiediamo solo che vengano rispettate le leggi perché le leggi ci sono e non vengono rispettate come non è rispettata la Costituzione che da diritto alla caccia, pertanto chiediamo solo che le istituzioni facciano rispettare le leggi”.
Anche le squadre di caccia al cinghiale dell’ATC GE1, per esprimere la loro solidarietà verso gli altri cacciatori che non potranno praticare la loro passione hanno votato all’unanimità una mozione per sospendere la loro attività venatoria per tutto il mese di settembre.
21 settembre 2012
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