Caccia: Liguria, gli esponenti ambientalisti della Commissione Faunistico Venatoria assenti all’incontro con l’assessore Briano per la presentazione della bozza del nuovo Calendario Venatorio 2013/2014.
I rappresentanti delle associazioni ambientaliste all’interno della Commissione Faunistica Venatoria consultiva regionale, per la prima volta negli ultimi 20 anni, hanno deciso di disertare la riunione convocata dall’assessore regionale alla caccia ed ambiente Renata Briano per esporre i contenuti della bozza del Calendario Venatorio regionale 2013/2014. Secondo gli ambientalisti i contenuti del nuovo Calendario Venatorio regionale per la stagione 2013/14, preparata dall’assessorato regionale e presentata oggi alle associazioni e alle Province, è “inaccettabile” in quanto “elude sfacciatamente tutti i pareri scientifici resi negli scorsi anni dall’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, in merito ai periodi di caccia, al numero di giornate per l’esercizio venatorio e ai limiti massimi di esemplari abbattibili giornalmente. E ciò in assenza sostanziale di nuovi dati scientifici e a seguito di un autunno 2012 caratterizzato da sensibili cali complessivi di presenza degli esemplari delle principali specie cacciabili migratrici”.
Proseguendo gli ambientalisti spiegano, “Ignorando i più recenti pronunciamenti del Tar Liguria (che, ad esempio, aveva anticipato al 20 gennaio lo stop per la caccia ai tordi), si prefigura addirittura un prolungamento al 10 febbraio dei periodi di caccia per alcune specie, il reinserimento della ormai rara allodola tra le specie cacciabili e l’attenuazione dei divieto di impiego di munizioni contenenti piombo (che contamina le carni destinate al consumo) sia per la caccia agli ungulati, sia in prossimità dei corsi d’acqua. Il tutto sempre affiancato da un numero eccessivo di giornate di caccia nei mesi di ottobre e novembre, e da carnieri assolutamente insostenibili”.
I rappresentanti delle associazioni ambientaliste si rifiutano a priori di discutere sui contenuti della delibera per la bozza di Calendario dichiarando che “Emerge una scelta politica di palese indisponibilità a varare provvedimenti, oltre che mediati rispetto alle differenti istanze, quantomeno proporzionati alla superiore esigenza di salvaguardia del nostro patrimonio faunistico”.
Infine gli ambientalisti concludono facendo sapere “Anche una certa parte del Consiglio Regionale, che in ultima istanza deve votare il provvedimento, si è negli ultimi anni dimostrata insensibile nel recepire gli orientamenti della maggior parte dei cittadini liguri, privilegiando scelte clientelari a favore di sempre decrescenti minoranze “calibro 12”.
26 marzo 2013