Caccia alla Lepre: Un fondamentale aiuto al cacciatore che voglia insidiare la lepre con buoni risultati, è certamente fornito dal cane da seguita, il segugio. Tante sono le razze idonee a questa specialità per le quali è necessario un addestramento mirato e laborioso, ma di certo non impossibile. Per un buon addestramento del cane dobbiamo innanzitutto conoscere il selvatico che andremo a cacciare, nel nostro caso la Lepre.
Si tratta di un selvatico astuto ed estremamente velocità. La Lepre comune o Lepre europea è un mammifero le cui dimensioni in genere variano dai 48 ai 70cm di lunghezza per un peso che oscilla tra i 4 e i 6kg. La struttura del corpo è molto slanciata con arti posteriori lunghi e robusti, una testa piccola in cui spiccano grandi occhi sporgenti e orecchie molto sviluppate sia per forma che per il particolare udito, a tutto ciò si aggiunge un ottimo olfatto. Il mantello della Lepre è fulvo-grigiastro, tendente a tonalità più scure sul dorso e al bianco in prossimità delle parti inferiori e della coda. La lepre è un selvatico molto comune nel nostro territorio, dalla pianura alla media montagna, ove siano presenti boschi di latifoglie, aree coltivate a cereali o comunque ricche di germogli, erbe, frutta, semi, bacche, ghiande e cortecce. Le abitudini della lepre sono generalmente crepuscolari e mattutine; animale molto sospettoso, al minimo sentore di pericolo la lepre comincia a correre velocemente con salti, scatti e balzi improvvisi.
Vediamo ora come addestrare e condurre al meglio i cani da seguita sulla lepre per avere risultati venatori soddisfacenti. La fase dell’addestramento richiede allo stesso tempo passione, pazienza e la disponibilità di recinti di varie dimensioni. Si può iniziare già quando il nostro cane ha circa tre mesi insegnandogli a seguire un coniglio all’interno di uno spazio chiuso. Collocheremo il nostro cucciolo ad esempio all’interno di un recinto nel quale libereremo un coniglio; il selvatico impaurito comincerà a scappare ed il cucciolo dovrà imparare a seguirlo senza perderlo mai di vista. Man mano che il cane crescerà si amplierà il recinto di addestramento; identico esercizio può essere eseguito con un selvatico diverso, ad esempio un piccolo cinghiale che non possa fare del male al nostro cane.
In questa fase di addestramento il cane dovrà apprendere bene i comandi generalmente più utilizzati: con la “chiamata”, il cane viene richiamato immediatamente vicino alle nostre gambe; con il “Terra” si può fermare l’azione in qualsiasi momento, anche a distanza, comandando al cane di accucciarsi a terra nel punto ove si trova ed ancora rivolto verso la direzione intrapresa; con il comando “Va’” invece il cane dovrà riprendere l’azione nella direzione che indicheremo con la mano; infine al comando “Dietro”, considerato tra i più importanti, il cane dovrà abbandonare ogni azione e tornare quindi verso il padrone posizionandosi dietro alle sue gambe. Un cane che risponda bene a questo tipo di addestramento sarà già idoneo per la seguita in singolo nella caccia al coniglio, alla lepre o al cinghiale. Ricordiamo che ogni esercizio si può ripetere varie volte come fosse un gioco ma senza esagerare per non annoiare il cucciolo.
La successiva fase dell’addestramento riguarda la confidenza del cane con il terreno di caccia vero e proprio nonché la muta, ovvero il lavoro in squadra con altri cani; è sempre consigliabile, nel comporre la muta, utilizzare cani della stessa razza in modo da uniformarne il più possibile sia le caratteristiche di lavoro che l’indole degli elementi che la compongono. Una parte importante dell’addestramento di qualsiasi cane da caccia è il superamento della paura dello sparo in modo che non si spaventi durante l’azione di caccia. Per abituare quindi il nostro cane al rumore degli spari si può usare una pistola a salve con la quale si dovranno sparare pochi colpi a lunghi intervalli di tempo, prima in lontananza poi sempre più vicino all’ausiliario, tranquillizzandolo in modo che questi possa abituarsi gradualmente. Con un po’ di pazienza il nostro compagno di caccia non farà più caso agli spari proseguendo il suo lavoro senza problemi.
Esaminiamo ora alcune delle più diffuse razze di cane per la seguita generalmente usate dai cacciatori italiani e d’oltralpe, che a nostro parere (puramente soggettivo!) ci sembrano le più adatte nella caccia alla lepre.
Primo fra tutti il Segugio Italiano. Le origini di questa razza secondo alcuni risalirebbero addirittura all’antica Gallia da una serie di incroci del Segugio da corsa egiziano con il Molosso romano; robusta e muscoloso, questo cane possiede una struttura bene equilibrata che lo rende instancabile nel seguire la selvaggina. Il Segugio Italiano è vivace ed ardito, sa battersi su ogni tipo di terreno, si adatta facilmente a qualsiasi condizione. Eccellente sulla lepre. Il Segugio maremmano è appunto originario della Maremma, in Toscana, più piccolo del Segugio Italiano; è nato verso la fine dell’1800, ma solo recentemente è stato riconosciuto dall’ENCI. La razza è dotata di temperamento forte ed ha una notevole voce che usa in modo ottimale nell’abbaiare a fermo, importante peculiarità per la caccia al cinghiale. Questi cani vengono impiegati con successo sia in singolo che in muta, forti e tenaci, non demordono in presenza di cinghiali particolarmente aggressivi o di gruppi consistenti. Il Segugio Maremmano si adatta bene anche nella caccia alla lepre e ad altri selvatici. L’Harrier è un segugio inglese di piccola taglia probabilmente discendente dal Foxhound, dal quale ha ereditato la struttura morfologica pur se in misura ridotta. L’Harrier, presenta una struttura leggera ma molto forte, selezionato appositamente per la caccia alla lepre. Il Beagle nasce in Inghilterra nel XII secolo, presumibilmente da incroci tra l’Harrier ed un vecchio segugio inglese, come cane da seguita di taglia media per la piccola selvaggina. Il Beagle abbaia poco ma con voce tonante ed acuta quando agitato o eccitato. Si tratta di un cercatore instancabile alla continua ricerca dell’usta, l’odore del selvatico, quindi eccellente per la caccia alla lepre.
Dalla parte francese abbiamo il Bleu de Gascogne, segugio di origini antichissime distinto in tre “sotto razze” per la misura: Grand – Petit e Basset Blue de Gascogne. Il primo nasce nell’ottocento, quale discendente diretto del “bloodhound”, capace di inseguire una lepre oppure combattere un lupo. Con il tempo è stato valorizzato di più il Petit Blue de Gascogne, anch’esso ottimo segugio, molto veloce e quindi adatto alla lepre. Il Grand Gascogne Saintongeois nasce per volontà del barone Latour de Virealde da incroci tra Ariegeois, Bleu de Gascogne e Saintongeois; il nome viene dalla omonima regione natia. E’ un cane molto resistente dal fiuto eccellente, coraggioso, forte ed elegante, adattissimo per la caccia alla lepre. Il Chien d’Artois, meglio conosciuto come: “Briquet”, è originario dell’omonima regione collinare francese; è un incrocio tra bracchi e segugi ai quali che deve il suo spiccato fiuto e senso di orientamento. Utilizzato anche per la caccia al capriolo ma oggi viene soprattutto utilizzato per scovare lepri e conigli selvatici. Pur non riconosciuta ufficialmente come razza. l’Anglo Francese Tricolore, poiché considerato un meticcio, gode di molta considerazione tra i cacciatori quale segugio veloce e instancabile dall’olfatto finissimo. Discendente dal britannico Harrier, molto utilizzato per la caccia alla lepre per la quale risulta particolarmente predisposto.
Dal versante tedesco troviamo il Dachsbracke o Korthals, razza originaria della Westfalia conosciuta già nel 1600, utilizzato dall’alta nobiltà germanica. Il Dachsbrake è adatto soprattutto alla selvaggina di piccole dimensioni come lepre e coniglio ma se la cava bene anche sul cinghiale. Il Porcelaine discende dal Cane di Sant’Uberto e da qualche segugio svizzero di colore bianco-arancio dal quale ha ereditato i colori del mantello, bianco a sfumature arancio da cui il nome. Il Porcelaine è un eccellente segugio dotato di ottimo olfatto, molto agile e resistente, ideale per la caccia alla lepre. Infine il Segugio dei Balcani, originario di quella che una volta era la Jugoslavia, è un cane da caccia dotato di ottimo fiuto, energico e tenace, capace di adattarsi a qualsiasi clima e tipo di selvatico quindi eccellente sia per la caccia alla lepre che a volpi e cinghiali.
Abbiamo visto quindi solo alcune delle più diffuse razze di cani da caccia utilizzati come segugi per la lepre, per ognuna di esse abbiamo tentato di sintetizzare le peculiarità consci però che non basterebbe un trattato per parlare esaustivamente di ognuna. Ogni cacciatore sceglierà la razza che più gli aggrada per il proprio compagno di caccia, anche in base al territorio in cui svolgerà l’azione venatoria, curandosi di avere pazienza nell’addestramento e tenendo conto dell’indole propria della razza prescelta.