La Camera non ha ammesso gli emendamenti sulla caccia proposti dal deputato leghista Gianluca Pini che sanno tanto di provocazione e che hanno scatenato le proteste degli ambientalisti.
La presidenza della Camera non ha ammesso gli emendamenti venatori dell’onorevole Gianluca Pini all’articolo 30 della Legge Comunitaria che proponevano l’esercizio della caccia in estate, l’ampliamento della stagione venatoria, la depenalizzazione del bracconaggio e addirittura la caccia a specie vietate dalle direttive europee.
I tanto discussi emendamenti sono il 30.054 e il 30.055 definiti immediatamente da animalisti e ambientalisti “una vera follia, in barba all’Europa e ai cittadini italiani”. Secondo gli ambientalisti si tratta di “Un’iniziativa che ha dell’incredibile, se si pensa inoltre che è stata inserita in una legge che dovrebbe sanare le procedure di infrazione e mettere in regola il nostro Paese, e invece avrebbe l’effetto contrario di provocare nuove e definitive condanne contro l’Italia”.
In particolare i due emendamenti Pini prevedono la possibilità di cacciare tortore e quaglie nel periodo estivo; l’allungamento della stagione venatoria oltre il termine attuale del 31 gennaio; la possibilità di cacciare specie di uccelli vietate dalla direttiva europea come il fringuello; l’eliminazione degli anelli inamovibili applicati ai piccoli uccelli utilizzati come richiami vivi; la depenalizzazione dei reati di bracconaggio come la caccia a specie protette, l’utilizzo uso di mezzi vietati per la cattura di animali come i lacci, le trappole, i richiami acustici elettronici, le balestre, ecc.