Caccia: Lega Nord sulla questione della attività venatoria anticipatamente chiusa per alcune specie a seguito dell’esplicita richiesta del Ministero dell’Ambiente alla Regioni; presentatea interrogazione parlamentare e Question Time.
La Lega Nord in attesa di conoscere la risposta all’interrogazione sui calendari venatori ha oggi presentato a nome dagli onorevoli Borghesi, Grimoldi e Brigantini un Question Time in commissione ambiente a difesa dei diritti degli onesti cittadini-cacciatori. Inaccettabile non solo l’abuso di potere e l’ingerenza del Ministero dell’Ambiente che in malafede interpreta ed utilizza come pretesto una semplice richiesta di chiarimento della commissione europea (Ue-Pilot 6955/14/ENVI ) per minacciare formalmente le amministrazioni regionali ma l’arrogante risposta non risposta data dal ministro stesso oggi in commissione.
In palese difficoltà alle nostre richieste razionali e motivate, e messo a nudo il suo atteggiamento di chiara sudditanza ed ideologia animalista, il ministero ha arrogantemente glissato sul nostro quesito e si è limitato a rispondere compiacente alla domanda fatta dai parlamentari di SEL che chiedevano il contrario di quello che abbiamo chiesto noi e cioè di fatto sollecitavano il Ministro ad intervenire sulla chiusura anticipata della caccia. Come potete notare dai documenti allegati, sono intollerabili e da respingere al mittente le diffide fatte dal sempre più anticaccia Ministro Galletti alle Regioni ove viene intimato di anticipare al 20 gennaio la chiusura dalla caccia al tordo bottaccio, cesena e beccaccia.
Abnormi oltre che prive di sostanza tecnica e giuridica le considerazioni asserite che oltre a smentire i pareri Ispra mettono in dubbio le varie sentenze dei Tribunali Amministrativi Regionali e del Consiglio di Stato che in più occasioni hanno respinto le accuse degli animalisti ritenendo congrue le motivazione regionali sostenute a supporto dei calendari venatori con chiusure al 31 gennaio.
Se qualcuno ha ancora dubbi sulla prepotente azione devastante fatta nei confronti dell’attività venatoria da parte del Governo Renzi ed in particolare del suo Ministro Galletti vorremmo semplicemente ricordare ed elencare solo alcuni dei danni fatti pretestuosamente solo negli ultimi mesi: Chiusura Roccoli, Divieto utilizzo Richiami vivi per la caccia agli acquatici, diffida alle regioni di chiudere la caccia entro il 20 gennaio e divieto a cucinare spiedo.
Di seguito il testo dell’interrogazione parlamentare presentata al Ministero dell’Ambiente dall’On. Borghesi:
“Interrogazione a risposta in Commissione
On. Borghesi – Al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Per sapere,
Premesso che:
la Commissione europea ha avviato, nell’ambito del sistema di comunicazione EU Pilot, il caso 6955/14/ENVI in merito a dubbi di violazione della direttiva 2009/147/CE concernente la conservazione degli uccelli selvatici;
in ragione di ciò, la Commissione europea, chiede che le Autorità italiane chiariscano, in particolare che i calendari venatori di alcune regioni italiane siano coerenti con la direttiva 2009/147/CE;
varie sentenze ai Tar regionali ed al Consiglio di Stato hanno ritenuto congrue le motivazione regionali sostenute a supporto dei calendari venatori con chiusure al 31 gennaio, in merito alla caccia del Tordo Bottaccio, Cesena e Beccaccia, in discostamento dal parere ISPRA;
tali pronunciamenti prendono in esame necessariamente anche il diritto comunitario, in quanto prevalente sul diritto nazionale;
ciò nonostante il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con nota dei primi di dicembre 2014 ha formalmente diffidato le regioni a modificare tempestivamente il calendario venatorio per la stagione in corso (2014/2015) chiedendo di anticipare almeno al 20 gennaio 2015 il termine di chiusura per la caccia a Tordo Bottaccio, Cesena e Beccaccia;
nella stessa nota, vengono ammonite le amministrazioni regionali scrivendo che, qualora non venisse urgentemente adeguata la data di chiusura dell’attività venatoria alle specie sopra citate, verrà avviata la procedura per l’esercizio sostitutivo di cui all’articolo 8, commi 1 e 2, della legge 5 giugno 2003, n. 131;
la Costituzione italiana riserva allo Stato la legislazione esclusiva in materia di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema (art. 117 comma 2 lettera s)) e la Corte Costituzionale ritiene che le disposizioni della Legge 157/92 concernenti la tutela delle specie oggetto di disciplina siano pertanto riservate alla competenza dello Stato. Il rispetto della normativa statale da parte delle Regioni in fase di predisposizione e approvazione dei calendari venatori fa presumere la coerenza con le normative comunitarie, di cui la Legge 157/92 che costituisce formale recepimento per lo Stato italiano;
non si ritengano esistenti i presupposti previsti dalla legge 5 giugno 2003, n. 131 per procedere all’esercizio del potere sostitutivo nei confronti delle Regioni;
Si chiede
• quali sono stati i motivi che hanno spinto il Ministero interrogato ad invadere la sfera di competenza del Ministero per le Politiche agricole alimentari e forestali in materia di caccia intimando addirittura l’utilizzo del potere sostitutivo ministeriale;
• quali siano le ragioni per le quali il Ministero interrogato abbia inviato ben due diffide alle Regioni Italiane, chiedendo l’accorciamento della stagione di caccia, quando la comunicazione UE PILOT 6955/2014 ENVI della Commissione Europea è una semplice richiesta di informazioni sui calendari venatori italiani e su cui la Commissione dovrà esprimersi successivamente;
• Quali siano state le logiche che hanno spinto il Ministero interrogato ad evitare un tavolo di confronto serio e democratico con le Regioni italiane, che sono per legge gli Enti deputati alla gestione della caccia, scegliendo di calpestarne le competenze con una diffida ad utilizzare il potere sostitutivo contraria allo spirito collaborativo fra enti pubblici;
• Quale sia stata l’origine della decisione del Ministero interrogato di misconoscere l’esistenza degli articoli 2.7.3 e 2.7.10 della Guida Europea alla Disciplina della Caccia nell’ambito della Direttiva 79/409/CE (oggi 147/2009/CE), che esplicitamente prevedono che le Regioni degli Stati Membri possano discostarsi dal dato Key Concepts nazionale, quando in possesso di dati scientifici che dimostrino una differenza nei tempi di migrazione delle specie cacciabili.”
Question Time presentato dagli on. Grimoldi, Borghesi e Bragantini
Grimoldi, Borghesi e Matteo Bragantini. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Per sapere,
Premesso che:
la Commissione europea ha avviato, nell’ambito del sistema di comunicazione EU Pilot, il caso 6955/14/ENVI in merito a dubbi di violazione della direttiva 2009/147/CE concernente la conservazione degli uccelli selvatici;
in ragione di ciò, la Commissione europea, chiede che le Autorità italiane chiariscano, in particolare che i calendari venatori di alcune regioni italiane siano coerenti con la direttiva 2009/147/CE;
varie sentenze ai Tar regionali ed al Consiglio di Stato hanno ritenuto congrue le motivazioni regionali sostenute a supporto dei calendari venatori con chiusure al 31 gennaio, in merito alla caccia del Tordo Bottaccio, Cesena e Beccaccia, in discostamento dal parere ISPRA;
tali pronunciamenti prendono in esame necessariamente anche il diritto comunitario, in quanto prevalente sul diritto nazionale;
ciò nonostante il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare con nota dei primi di dicembre 2014 ha formalmente diffidato le regioni a modificare tempestivamente il calendario venatorio per la stagione in corso (2014/2015) chiedendo di anticipare almeno al 20 gennaio 2015 il termine di chiusura per la caccia a Tordo Bottaccio, Cesena e Beccaccia;
nella stessa nota, vengono ammonite le amministrazioni regionali scrivendo che, qualora non venisse urgentemente adeguata la data di chiusura dell’attività venatoria alle specie sopra citate, verrà avviata la procedura per l’esercizio sostitutivo di cui all’articolo 8, commi 1 e 2, della legge 5 giugno 2003, n.?131;
la Costituzione italiana riserva allo Stato la legislazione esclusiva in materia di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema (articolo 117 comma 2 lettera s)) e la Corte costituzionale ritiene che le disposizioni della legge 157 del 1992 concernenti la tutela delle specie oggetto di disciplina siano pertanto riservate alla competenza dello Stato. Il rispetto della normativa statale da parte delle regioni in fase di predisposizione e approvazione dei calendari venatori fa presumere la coerenza con le normative comunitarie, di cui la legge 157 del 1992 che costituisce formale recepimento per lo Stato italiano;
gli articoli 2.7.3 e 2.7.10 della Guida Europea alla Disciplina della Caccia nell’ambito della Direttiva 79/409/CE (oggi 147/2009/CE), esplicitamente prevedono che le Regioni degli Stati Membri possano discostarsi dal dato Key Concepts nazionale, quando in possesso di dati scientifici che dimostrino una differenza nei tempi di migrazione delle specie cacciabili;
non si ritengono pertanto esistenti i presupposti previsti dalla legge 5 giugno 2003, n.131 per procedere all’esercizio del potere sostitutivo nei confronti delle regioni:
quali siano state le ragioni impellenti per le quali il Ministro interrogato abbia inviato ben due diffide alle regioni italiane, chiedendo la chiusura anticipata almeno al 20 gennaio 2015 per la caccia al tordo bottaccio, cesena e beccaccia, quando la comunicazione UE PILOT 6955/2014 ENVI della Commissione europea è una semplice richiesta di informazioni sui calendari venatori italiani e su cui la Commissione dovrà esprimersi successivamente scegliendo così secondo gli interroganti di invadere le competenze delle regioni italiane, che sono per legge gli enti deputati alla gestione della caccia, arrivando addirittura a ventilare la possibilità di utilizzare il potere sostitutivo di cui all’articolo 8, commi 1 e 2, della legge 5 giugno 2003, n.131 che contrasta con lo spirito collaborativo fra enti pubblici.“
Comunicato Stampa Lega Nord
( 15 gennaio 2015 )