Il presidente regionale dellAnuu-Migratoristi calabria, Bruno Zema, risponde al vicepresidente del Consiglio Regionale, on. Nicolò, in merito alla nota diffusa sulle politiche venatorie; ”Caccia non è problema, ma risorsa”.
Ho letto con interesse la nota diffusa dal vicepresidente del Consiglio Regionale, on. Nicolò, su “politiche venatorie”; è vero quando dice che negli ultimi due anni l’immobilismo dell’Assessore al ramo è stato fatale per i cacciatori calabresi, per le armerie e per tutto ciò che ruota attorno al pianeta caccia e come Presidente Regionale dell’associazione venatoria ANUU-Migratoristi posso testimoniarlo con correttezza e onestà.
Mi domando se l’on. Nicolò è informato di tutto ciò che è successo negli ultimi mesi per quanto riguarda l’emanazione del Calendario Venatorio 2011/2012 , se è al corrente che quest’anno per la prima volta nella storia della Calabria la Consulta Faunistica Venatoria Regionale aveva in pieno accordo predisposto il Calendario Venatorio, poi letteralmente stravolto senza alcun motivo logico dall’Assessore al ramo. Mi domando se è informato che per protesta i rappresentanti delle associazioni venatorie ( ANUU, federcaccia, libera caccia, italcaccia , enalcaccia , arcicaccia) hanno dato le dimissioni dalla CFVR.
Oggi i cittadini cacciatori sono delusi e amareggiati da questo comportamento filo-ambientalista estremo e quindi decisi a scendere in piazza per protestare contro la politica venatoria attuata dall’ on. Trematerra che, mi consenta di dirlo, mette in ginocchio l’intero comparto venatorio; cosa ancora più grave mette a rischio tantissimi posti di lavoro.
Noi cacciatori siamo rispettosi della legge, ma senza dover subire discriminazioni e tagli di attività venatoria, come afferma anche l’on. Nicolò. L’assessore al ramo ha paura delle sanzioni comunitarie, ma voglio ricordare che in Italia su 130 infrazioni comunitarie, 30 di queste riguardano l’ambiente e sono tutte molto gravi , solo tre riguardano le cacce in deroga che in Calabria non sono mai state adottate.
L’assessore Trematerra è un esempio pratico di filo-ambientalista: in sedici regioni la caccia alla quaglia ha come data di apertura il 18/09/2011; in quattordici regioni la data di chiusura è il 30/12/2011; in Calabria, siccome siamo all’avanguardia, la data di chiusura è il 10/11/2011: ben 50 giorni di caccia in meno rispetto alle altre Regioni.
Lo stesso discorso vale per la lepre, dove l’apertura in tutte le regioni italiane è fissata al 18/09/2011 e la chiusura al 18/31 dicembre; in Calabria apertura incomprensibile all’ 1/10 e chiusura al 04/12/ 2011: in media un mese in meno rispetto alle altre regioni, e si potrebbe continuare.
Avevamo chiesto in sede di CFVR di togliere la starna dal Calendario Venatorio perché in Calabria non esiste o vi sono rari insediamenti: guarda caso è stata inserita nel calendario venatorio tra le specie cacciabili.
Avevamo chiesto il Colombaccio per due giorni in pre- apertura: ci è stato negato; abbiamo chiesto lo stesso selvatico con apertura al 19/9 come in altre Regioni, ebbene, come regalo, hanno fissato l’apertura giorno 01/10/2011.
Al contrario di quanto avviene in alcune regioni Italiane, la Calabria non ha l’opportunità di poter cacciare alcune specie in “deroga”, in particolare storno e fringuello e come avviene in altre regioni, non usufruisce per la selvaggina migratoria in ottobre e novembre di cinque giorni di caccia su cinque, per non parlare poi della riduzione dei capi abbattibili e dell’appostamento temporaneo nel mese di gennaio per i turdidi.
Siamo stanchi di questa situazione e di altro, caro amico Nicolò: è la prima volta che noi Associazioni Venatorie non riusciamo a dialogare con l’Assessore al ramo e sicuramente ciò non è positivo; in due anni la CFVR è stata convocata solo due volte. Sembra che il calendario emanato per l’attuale stagione venatoria sia stato studiato appositamente per fare sanzionare i cacciatori e provocare il ritiro di numerose licenze di caccia; lo definisco “il peggior calendario venatorio di tutti i tempi “.
Purtroppo, a questo punto, rimane ben poco da fare: sono tantissimi i cacciatori che chiedono la creazione di un movimento unitario che sia in grado di scardinare e contrastare questo sentimento anticaccia dell’assessore al ramo on. Trematerra.
In Calabria siamo destinati a soffrire per tutto, ma consoliamoci: ci rimane la speranza e la preghiera per un futuro migliore.
Fonte: Strilli.it – Quotidiano in tempo reale