Ancora una volta l’Aassociazione Venatoria ANUU Migratoristi si pronuncia contro le scelte della Regione nella complilazione del Calendario Venatorio; il presidente regionale Bruno Zema risponde ad on. Trematerra e dichiara: “le Associazioni venatorie sono state prese in giro”.
Di seguito la nota diffusa dall’associazione ANUU-Migratoristi: Come presidente regionale dell’associazione venatoria ANUU-Migratoristi, mi corre l’obbligo di ringraziare l’Assessore On. le Trematerra per “le precisazioni doverose” che ha inteso portare al mondo venatorio con il comunicato di giorno 2 c.m. .
E’ mia abitudine, purtroppo, quando parlo, di essere schietto, sincero, leale e di non nascondermi dietro nessun interesse come succede ad altri che scelgono il silenzio; ciò non significa essere scorretto, ma tutt’altro: dare corrette informazioni e dire la verità, che anche Lei timidamente cerca di nascondere, ai cittadini cacciatori non è sicuramente un atto di scorrettezza , ma di trasparenza.
Affermo ancora una volta che le associazioni venatorie e con loro, tutti i cittadini cacciatori calabresi, sono stati presi in giro e ingannati dal comportamento ambiguo tenuto dai dirigenti del dipartimento di cui lei è responsabile politico.
Ricapitoliamo:
1) Dall’unica riunione della CFVR tenutasi a Catanzaro il giorno 19/07/2011, dopo ampia discussione anche con la parte ambientalista, viene concordato un calendario venatorio che, nel bene e nel male, trova tutti d’accordo.
2) I dirigenti del settore, anziché il calendario venatorio concordato, con un atto a dir poco scorretto, inviano all’ISPRA una bozza del tutto diversa, variata a loro piacimento.
3) L’ISPRA, organo scientifico (ormai politicizzato) e pieno di contraddizioni, rimanda indietro la bozza con i dovuti pareri. (RIBADISCO CHE I PARERI DELL’ISPRA NON SONO VINCOLANTI ). I Funzionari del settore caccia si attengono alla lettera, in quanto al momento dell’invio della bozza del calendario venatorio, non hanno allegato le giustificazioni relative alle diverse specie cacciabili, che avrebbero dovuto accompagnare il documento.
4) Nel momento in cui i dirigenti del settore sono entrati in possesso del parere dell’ISPRA, hanno deciso di elaborare il calendario venatorio, senza alcuna convocazione della CFVR, ma, cosa grave, è che hanno tenuto il tutto nascosto, fino al giorno dell’approvazione in Giunta Regionale. Mi domando se questa è la correttezza e lo spirito di collaborazione ai quali Lei fa riferimento nella sua nota: a me sinceramente non sembra.
5) Nessuno , e sottolineo nessuno, dei presenti alla riunione di Consulta, ha mai preteso di agire ignorando la legalità; tutt’altro, in quanto le associazioni venatorie, proprio per non incorrere nei RICORSI degli estremisti ambientalisti, hanno accettato le proposte da loro avanzate; L’accordo raggiunto è stato totalmente ignorato, inoltre, inserendo nel calendario venatorio la STARNA, per la quale non era stata fatta richiesta in quanto del tutto assente nel territorio Calabrese, siamo stati anche beffati.
6) La legge 157/92 art. 18 non ha subito nessuna modifica: è stato aggiunto un comma, il 18bis, di poca rilevanza; la Conferenza Stato-Regioni è stata un fallimento; si spera che cambi qualcosa dal 22 settembre, data in cui tornerà a riunirsi.
7) Con il calendario emanato i danni diretti e indiretti sull’indotto economico legato alla caccia, in Calabria, sono tanti: se lei facesse un giro nelle armerie, ne prenderebbe atto. La rigida osservanza delle leggi – come dice Lei – ha messo seriamente in difficoltà il settore.
E’ giusto osservare le leggi: ciò deve valere non solo per la caccia ma anche per la pianificazione faunistica-venatoria. Il territorio in cui è vietata l’attività venatoria supera il 37%, mentre la legge regionale n°96/9 art. 5 destina una quota massima del 24% del territorio agro-silvo-pastorale a protezione della fauna selvatica, comprendendo in essa tutte le aree ove sia comunque vietata l’attività venatoria anche per effetto di altre leggi o disposizioni. Come vede le leggi non sempre vengono rispettate, o per meglio dire, vengono rispettate a convenienza.
8) Per concludere se tutti i Presidenti Regionali delle associazioni venatorie, ad esclusione dell’EPS, si sono dimessi dalla CFVR evidentemente una ragione ci deve essere : essere responsabili non significa condividere tutto ed essere anche umiliati; essere responsabili significa correggere, anche in corso d’opera, gli errori fatti.
Le scelte, spesso, vengono dettate dalla volontà politica, altre volte dall’ interpretazione delle varie norme che regolano il settore: dovrebbe prevalere su tutto il buon senso nel rispetto delle leggi.
Il presidente regionale
ANUU-Migratoristi
Bruno Zema
Fonte: Strilli.it – quotidiano in tempo reale