Caccia: il Comune delle Isole Tremiti ha proposto l’individuazione di due aree all’interno delle quali dovrebbe essere possibile l’esercizio dell’attività venatoria per i soli residenti.
Con recente delibera di Consiglio, il Comune delle Isole Tremiti ha proposto l’individuazione di 2 aree, “una sull’Isola di San Domino e l’altra sull’isola di San Nicola”, all’interno delle quali dovrebbe essere possibile – ai sensi di legge – l’esercizio dell’attività venatoria nella forma della caccia controllata riservata ai soli residenti. Fra le motivazioni: con una nota del 31 luglio 2012, il Comune tremitese – dell’attuale sindaco Fentini – “ha chiesto che fosse posto fine al discrimine riservato ai soli cittadini tremitesi, cui è fatto divieto, con la perimetrazione del Parco nazionale del Gargano, di esercitare l’attività venatoria su tutto il territorio comunale, a differenza di ogni altro cittadino, residente o non, dei Comuni ricadenti nello stesso perimetro”.
Si legge ancora nelle nota, “(…) l’impianto dei vincoli di protezione, a mare e a terra, sono sempre stati tali da costringere gli isolani ad abbandonare l’isola dopo la parentesi estiva, legandosi la loro presenza, ovviamente, ad esigenze lavorative a causa dell’economia esclusivamente turistica del luogo”. “Tutti gli sforzi per scongiurare la marginalizzazione degli isolani durante i mesi invernali ed autunnali sono naufragati perché il territorio non ha mai offerto opportunità incentivanti la presenza stanziai e dei residenti e, quindi, azioni positive e propositive per una maggiore integrazione sociale della popolazione stanziale”, come scritto nella delibera di consiglio comunale.
“I segni della ghettizzazione sono ormai evidenti ed impressi sui volti dei pochi isolani rimasti ancora fedelmente legati alle proprie radici storiche ed è a loro favore che la proposta già fatta viene qui reiterata nella speranza che possa essere finalmente accolta, attraendo così altre più importanti, numerose presenze invernali”.
“La caccia, oggi, alle Isole Tremiti è praticamente bandita dai vincoli estesi all’intero territorio, senza spazi di tolleranza o di gestione controllata, diversamente che altrove, ove sono state ‘scoperte’ le aree contigue pur di aprire opportunità condiscendenti all’attività venatoria vietata, invece, totalmente agli isolani in ogni periodo dell’ anno. (…) la situazione non è più tollerabile, anche perché i controlli sono assenti, e si rischia così una forte compromissione della credibilità delle istituzioni preposte all’osservanza del vincolo proibizionistico”, come scritto nella delibera approvata in modo unanime.
Con l’atto, il Comune invita “il competente Ministero dell’ Ambiente ed il Parco nazionale del Gargano a rivedere la propria posizione, ritenendo che il problema dell’esercizio della caccia alle Isole Tremiti, data anche l’assenza ad oggi del Piano del Parco, non può essere licenziato con la semplicistica motivazione dell’inclusione dell’intero territorio comunale nel perimetro del Parco nazionale Gargano, pretendendo, giustamente, il tremitese, che è ‘garganico’ a tutti gli effetti, sul proprio territorio parità di trattamento rispetto ad ogni altro cittadino garganico (e non)”.
Quanto alla stagione venatoria, “questa potrà essere decisa dalla Regione Puglia, ai sensi di legge, in forma differenziata rispetto agli altri contesti territoriali, escludendo, per l’inizio, il periodo terminale della stagione estiva (settembre e buona parte del mese di ottobre) ed includendo, per la fine dell’attività di caccia, il mese di gennaio. Le giornate di caccia, come per gli altri ambiti territoriali, potrebbero essere tre settimanali, e precisamente mercoledì, sabato e domenica.
Quanto agli orari ed ai metodi di caccia, alle specie di selvaggina cacciabile, ai mezzi di caccia, al carniere consentito, all’uso dei cani, tali elementi potranno essere definiti con la deliberazione di Giunta regionale che approva annualmente il calendario venatorio regionale.
26 gennaio 2013
Fonte: StatoQuotidiano