Un incontro presso la Prefettura di Livorno fra tutti i soggetti interessati per stringere per risolvere la questione ungulati all’Elba.
Presso la Prefettura di Livorno si è tenuto un incontro per trovare soluzione al problema del sovrapopolamento di cinghiali e mufloni ritenuto fonte di seri danni all’agricoltura, di incidenti stradali e inconvenienti vari agli abitanti dell’isola ed ai turisti, nonché di una consistente diminuzione della biodiversità complessiva del territorio dell’Isola d’Elba.
Alla riunione erano presenti ovviamente il prefetto Domenico Mannino ed il viceprefetto di Livorno, nonché gli assessori regionali all’ambiente Anna Rita Bramerini, all’agricoltura Gianni Salvadori, l’assessore provinciale alla caccia Anselmi, i sindaci dell’isola, il presidente e il direttore del Parco, i rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato, dell’Ambito Territoriale di Caccia, dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale nonché delle associazioni venatorie ed agricole.
Nel corso dell’incontro i rappresentanti delle istituzioni hanno espresso grande apprezzamento per l’impegno del Parco nelle iniziative già poste in essere per il contenimento numerico degli ungulati, “Iniziative che hanno portato nel complesso a risultati importanti, mai registrati prima, con il “prelievo” di circa 1.200 cinghiali effettuato nell’ultimo anno. Un davvero imponente in rapporto alle dimensioni e soprattutto alle caratteristiche oro geografiche dell’isola, che conferma l’eccessivo, ed insostenibile, carico di ungulati selvatici”.
Nonostante gli importanti risultati ottenuti fino ad ora, non sembrano potersi ritenere sufficienti a riportare la situazione alla normalità a fronte della grave entità del fenomeno. Proprio questo il motivo dell’incontro con tutte le parti interessate in modo da riuscire a concordare e mettere in atto azioni di maggiore efficienza in sintonia con le vigenti normative e le esigenze di tutela e valorizzazione delle aree naturali nonché utili alla conservazione della biodiversità.
Tra le misure adottate, prima tra tutte, il potenziamento dei dispositivi di cattura, i cosiddetti “chiusini”, giudicati efficienti e capaci di fornire ottimi risultati; è stato deciso di aumentarne la quantità dislocata sul territorio specialmente nelle zone dell’area Parco e delle aree esterne con la possibilità di gestione da parte dell’ATC. Aumentato anche il numero dei selecacciatori da impiegare all’interno dell’area protetta ed abilitati con una speciale procedura semplificata.
Ai cacciatori dell’Isola inoltre nel corso della riunione viene rivolto l’invito a partecipare ai corsi di l’abilitazione a “selecontrollori” che la Provincia di Livorno attuerà in accordo con il Parco; in tal modo si potrà ottenere l’autorizzazione complessiva per la caccia di selezione su tutto il territorio dell’Isola d’Elba.
Hanno spiegato gli assessori regionali Gianni Salvadori e Anna Rita Bramerini, “Si è concordato un pacchetto di misure, sicuramente incisive e prontamente realizzabili, per dare risposte alla situazione che non era più sostenibile. Determinante è stato l’apporto delle Istituzioni presenti, in primo luogo quello del Prefetto e di tutti i soggetti interessati. Per quanto riguarda la Regione vi è inoltre l’impegno a cercare risorse aggiuntive da dedicare alla risoluzione del problema”.